Chioma canuta da saggio che ricopre una gran testa: la testa di «uno scienziato a cavallo tra politica e religione».
Sì, avete capito, è Antonino Zichichi. Fondatore della Ettore Majorana Foundation and Center for Scientific Culture con sede a Erice, raccomandato a tutti per la sua semplicità divulgativa, lo scienziato dal linguaggio sui generis che paragona gli elettroni alle colombe e i protoni ai chicchi d’uva, che sa spiegare il perché «gli spaghetti non esplodono», ma soprattutto l’unico uomo di scienza in Italia ad aver celebrato il matrimonio tra fede e scienza, pur affermando che entrambe «si muovono in sfere completamente autonome».
Per queste sue virtù è diventato un eroe del video, che ha frequentato politici potenti (Andreotti & company) e religiosi potenti (il papa in persona!), che ha avuto incarichi prestigiosi (presidenza dell’Istituto di Fisica Nucleare), ma soprattutto che ha attirato su di sé una notevole curiosità da parte del mondo scientifico e giornalistico, ma non sempre per il suo talento di scienziato e per le sue scoperte…
Nel libro Zichicche - che vanta anche una prefazione di Andreotti - Piergiorgio Odifreddi, uno dei tanti arguti curiosoni, ha voluto regalarci il piacere di scoprire chi è Antonino Zichichi e cosa si è detto su di lui, proponendoci articoli (tra cui due, firmati dal curatore stesso) e ritratti del Nostro, già pubblicati sulla stampa nazionale e sulle riviste scientifiche, in un arco di tempo che va dal 1979 ad oggi.
«…niente di personale in questa raccolta» - afferma Odifreddi - «…né ho avuto a che fare con lui da un punto di vista professionale, essendo io logico e lui no. Mi sono divertito a leggere due suoi libri, a recensirli e…».
Un assaggio di alcune Zichicche: «la Pietà, Michelangelo, l’ha saputa concepire, sentire, realizzare lui»; «il valore del Crocefisso nello studio di un ateo ha in Pertini l’esempio più significativo»; «Ancora oggi sorprende la velocità con cui cadono le pietre: troppo veloci per essere misurate. E invece no»; «Esistono teoremi non dimostrabili».
Confermo che dalle prime pagine alle ultime, specialmente in quelle che trattano delle riflessioni sul libro Galilei, divin uomo, il divertimento è assicurato! Cari lettori, scoprirete, se non lo sapete già, che la vera scienza è quella di Galilei perché credente, che non esiste contraddizione logica tra Fede (cristiana) e Ragione, che la scienza “atea” è destinata a fallire in quanto considera esclusivamente le leggi del “caso” e del “caos” e non quelle della razionalità…
Ci si è chiesti, infine, perché mai il caro Zichichi voglia tenere unite Fede e Scienza, quando i Padri della Chiesa ne avevano auspicato la separazione. La sua incoerenza risulta lampante, tanto più che non fa “fede” all’insegnamento del “divin uomo”.
Buona lettura e ognuno tragga le proprie conclusioni!
Per le note biografiche sull’Autore, si rimanda alla recensione del libro Il Vangelo secondo la Scienza.
Rosalba Sgroia,
Circolo UAAR di Roma.
Settembre 2003