Limbo: spiegazioni necessarie

Sono Renato Pierri, autore della lettera sul limbo, che ha avuto tanti commenti. Tutti interessanti, alcuni anche divertenti. Sento però il bisogno di dare a tutti qualche spiegazione. Innanzi tutto voglio complimentarmi con Charlotte che ha letto i miei libri, ed annunciarle che tra qualche mese uscirà il mio terzo lavoro.

Le lettere ai giornali devono essere concise e brevi, altrimenti rischiano di non essere pubblicate o tagliate. Così è chiaro che la mia sul limbo, breve e concisa appunto, necessita di qualche spiegazione.

Premetto intanto che l’intento dei miei libri e di tutti gli altri scritti d’argomento religioso, è di denunciare gli errori attuali della Chiesa, di evidenziarne le contraddizioni, alla luce del vangelo e della ragione, ma non di mettere in discussione l’esistenza di Dio; tema che merita un discorso a parte. Ritengo che sia molto utile ed efficace criticare la Chiesa ricorrendo alle sue stesse armi.

Veniamo alla lettera, che con una certa ironia prende in giro la Chiesa, giacché da secoli avrebbe dovuto dire chiaramente ai fedeli che l’idea del limbo è una sciocchezza. Perché scrivo: “Ma è sin troppo ovvio che sarà accolto ugualmente a braccia aperte dal Signore, il povero innocente che muore senza neppure avere il tempo di rendersi conto d’essere nato, e quindi di credere o non credere. Basta il buon senso”? Semplicemente perché ciò risponde al concetto che il vangelo offre di un Dio Padre amorevole, il quale non distingue tra battezzati e non battezzati, ma semmai tra giusti e peccatori.

E il versetto di Marco? Semplice: non può essere preso alla lettera. Il suo significato è questo: chi conoscerà ciò che è bene, e deciderà di perseguirlo, sarà salvato, chi lo rifiuterà e deciderà per il male sarà condannato. L’ostacolo è apparente.

Stando ancora al buon senso, alla ragione, e fedeli al concetto di un Dio buono e giusto (ammesso che esista), si è costretti a pensare che tutti coloro che fanno il bene e fuggono il male, si salveranno a prescindere dal fatto se siano credenti o non credenti, battezzati o non battezzati, oppure appartenenti ad altre religioni. Se il paradiso esiste, potete essere certi che il numero delle anime dei credenti non supera il numero di quelle dei non credenti!

Riguardo al termine limbo: secondo la teologia cattolica era il luogo, limbus (bordo, orlo, frangia) dove i giusti dell’Antico Testamento e del paganesimo attendevano la venuta di Cristo per accedere alla visione di Dio. Nella tradizione teologica postagostiniana, oggi abbandonata, è il luogo che accoglierebbe i bambini morti senza battesimo. E’ un termine non biblico.

Renato Pierri

10 commenti

Efesto

lavoro mica da poco evidenziare le contraddizioni della chiesa… buona fortuna

RazionalMENTE.net

x Efesto: il fatto è che ce ne sono tante per cui è come tuffarsi in un mare di caramelle pronte da essere slurpate. E’ comunque un lavoro che richiede impegno. Vi segnalo i libri di Uta Ranke-Heinemann “Così non sia” e “Eunuchi per il regno dei cieli”. Due libri che rappresentano un buon punto di partenza per chi volesse inoltrarsi nel magico mondo della depulciazione ecclesiale.

Steve

Scusate se riporto un post di analoga discussione, ma credo sia questa la discussione adatta.

Visto che il limbo non esiste le possibilità per un credente sono 3:

1) Dio condanna all’inferno un bimbo innocente solo perché sfortunato: è un Dio crudelissimo che gioca a dadi con le nostre anime.
2) Il bimbo va in paradiso da peccatore originale. Un paradiso dei peccatori.
3) Il bimbo va in paradiso perché il peccato originale non esiste.

Come osserva giustamente Morghen i monsignori devono far quadrare i conti e si riservano 2 anni di lambiccamenti cerebrali per trovare la quadratura del cerchio.

Domenico De Simone

Segnalo i libri di un grande del secolo scorso, Ernesto Rossi. Per Kaos edizioni è disponibile “Il Sillabo e dopo”, uno dei testi anticlericali più importanti di sempre, scritto raccogliendo i discorsi e le frasi di 8 pontefici: Pio IX, Leone XIII, Pio X, Benedetto XV, Pio XI, Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI.
E’ un’opera indispensabile per capire la violenza liberticida della chiesa cattolica.

Dani

non sapevo che ci si potesse fare pubblicità su questo sito. Io sono una pornodiva,adesso vi linko le mie foto e se volete venire a trovarmi vi aspetto numerosi. Anche carta di credito

Silvia

messa in latino? ottimo: tanto chi va a messa non capisce nel 90% dei casi che cosa fa, perché lo fa e per che cosa prega, altrimenti non si spiegherebbe la discrepanza tra ciò per cui pregano e ciò per cui vivono i cattolici… insomma: almeno con la messa in latino, sarebbe molto più chiaro che è (quasi) tutta ipocrisia e superstizione!

charlotte

x Renato Pierri: grazie per avermi “citata”, i suoi libri e in generale quelli della Kaos (e non solo) che trattano di temi riguardanti la Chiesa sono tra i miei preferiti e non perdo nessuna nuova uscita (quindi anche il suo ultimo sarà presto nel mio scaffale!)… tornando al limbo e a certi dogmi che sono inaccettabili alla ragione dobbiamo anche tener conto che lo scopo della Chiesa è sempre stato quello di tenere legati a sé i fedeli e i fedeli, nel corso dei secoli e anche oggi, sono in stragrande maggioranza persone di cultura medio-bassa, quindi particolarmente sensibili a messaggi che incutono il timore di chissà quali castighi, senza porsi troppe domande (o nessuna). noi possiamo anche ridere di certe “verità” ma per tanti sono cose reali e ci credono davvero. ecco come la chiesa da duemila anni tiene in pugno milioni di persone… ma non è che eliminando la religione cattolica il mondo sarebbe migliore: arriverebbe qualche altra religione e ci ritroveremmo forse dalla padella nella brace 🙁

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