Il 24 e il 25 febbraio si voterà per il rinnovo del parlamento. L’Uaar è apartitica, e non ha alcuna indicazione di voto da dare: rispetta troppo i cittadini e la loro libertà di scelta. L’associazione ritiene che sia irrazionale votare basandosi esclusivamente sui temi laici, ma che sia altrettanto irrazionale votare senza tenerli in alcuna considerazione.
L’Uaar ha presentato un’Agenda nella quale elenca gli obbiettivi laici ancora da conseguire. Ha quindi esaminato i programmi delle liste elettorali che si sono candidate a dirigere il Paese per estrarne i passaggi che fanno riferimento ai medesimi temi. In tal modo chiunque potrà farsi un’opinione più completa.
Chi volesse ulteriormente approfondire può consultare le analisi compiute in occasione delle tre ultime consultazioni (elezioni politiche 2006 , elezioni politiche 2008 , elezioni europee 2009 ), nonché il nostro Osservatorio parlamentare . Di ogni lista riportiamo infine il link al programma, in modo che sia agevole poter approfondire anche gli altri contenuti programmatici.
Comunque vadano a finire le consultazioni, l’Uaar non terminerà qui il suo lavoro: monitorerà infatti l’attività parlamentare e solleciterà costantemente deputati a senatori ad approvare quei provvedimenti in grado di rendere il Paese realmente laico. E, quindi, anche più democratico e civile.
Aggiornamento . Tra il 18 e il 21 febbraio abbiamo pubblicato sulle nostre Ultimissime quattro ulteriori analisi su temi specifici; istruzione e ricerca , questioni bioetiche , famiglia e famiglie , fattore religioso .
Aggiornamento . Ricordiamo anche qui il vademecum Uaar sui crocifissi nei seggi elettorali.
Nota . Ci impegniamo a correggere ogni eventuale errore o dimenticanza: inviate le vostre osservazioni a info@uaar.it .
Clicca sui nomi dei singoli partiti
Amnistia, Giustizia e Libertà
Visita il sito
I tempi per ottenere il divorzio in Italia sono tre volte più lunghi rispetto a quelli che si registrano nei principali paesi europei.
Un’altra riforma importante, capace in prospettiva di arrecare un notevole miglioramento alla giustizia civile italiana, va individuata nella riforma della legge sul divorzio. A tal proposto si rende ormai doveroso e non più procrastinabile giungere alla eliminazione dell’istituto giuridico della separazione legale, così da consentire alle coppie in crisi di chiedere e ottenere direttamente il divorzio, proprio come avviene in pressoché tutti gli altri paesi europei ed extraeuropei. Una coraggiosa legge sul c.d. “divorzio breve” abbatterebbe non solo i costi e i tempi per ottenere lo scioglimento del vincolo coniugale, ma avrebbe un effetto benefico più in generale sui tempi di definizione delle cause civili e sul carico pendente dei tribunali, atteso che circa centomila cause iscritte ogni anno nei nostri uffici giudiziari riguardano proprio i procedimenti di separazione (consensuale o giudiziale).
Centro Democratico
Visita il sito
La politica è stata una cattiva maestra, che ha preferito perseguire convenienze di breve respiro, anziché essere d’esempio e di stimolo alla crescita, spirituale e materiale, della collettività nazionale.
Noi crediamo in un’Italia saggia, che vuole impegnarsi per difendere i valori della Costituzione, della vita, della famiglia, del rispetto del pianeta.
Il Centro Democratico crede che un futuro prospero per l’Italia possa realizzarsi solo all’interno della cornice europea e che ogni pulsione antieuropeista fa male al paese e disonora le nostre stesse radici storiche, culturali e religiose.
Il nostro Welfare al servizio della tua famiglia.
Perché un conto è eliminare sprechi, inefficienze, enti e attività inutili che lo Stato non deve svolgere e che vanno affidati, secondo una logica di sussidiarietà, ai privati, altro è ridurre le tutele e i diritti e peggiorare la qualità dei servizi.
Noi crediamo, infatti, che l’Italia abbia quanto mai bisogno di un nuovo Welfare, familiare e Generazionale.
Misure volte a difendere la vita e promuovere la natalità.
Uno Statuto dei diritti della famiglia.
In questo quadro, particolare attenzione dovrà essere posta al tema della natalità, per la quale il nostro impegno è un incremento del 10 per cento rispetto al trend degli ultimi anni.
Nell’ambito di un disegno complessivo di riordino dello Stato Sociale dovranno, infine, essere regolamentate le unioni civili, prevedendo per le persone dello stesso sesso legate da vincoli affettivi
L’attribuzione di diritti, in particolare in materia di legislazione fiscale, regime patrimoniale e successorio e prestazioni sociali, e di doveri, in termini d’impegno a condurre una vita in comune e di aiuto e sostegno reciproco, senza tuttavia riconoscere alcuna prerogativa in tema di adozioni e senza confondere tali unioni con la famiglia tradizionale, che è e deve rimanere il cardine del sistema di protezione sociale.
Il Centro Democratico intende sostenere l’ambiziosa proposta, avanzata dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, di riformare le Nazioni Unite e le istituzioni internazionali nate dagli accordi di Bretton Woods, al fine di costituire un’Autorità pubblica a competenza universale, capace di governare con autorevolezza, su base democratica e secondo principi di sussidiarietà e solidarietà, i processi di globalizzazione.
Definire, nelle sedi diplomatiche, posizioni negoziali avanzate sui temi ambientali e dello sviluppo sostenibile e per la difesa e la promozione dei diritti umani.
Accrescere la produttività e l’occupazione complessiva — e in particolare quella delle donne.
La Destra
Visita il sito
Il sistema formativo di ogni ordine e grado e l’Università devono essere improntati alla trasmissione dei saperi finalizzata alla formazione di individui dotati di senso critico e autonomia di giudizio, senso di responsabilità e spirito di sacrificio, lealtà e correttezza.
Fermare il Declino
Visita il sito
La manovra da noi proposta non incide invece per nulla sulla spesa per l’educazione, che a nostro avviso andrebbe invece aumentata dopo una opportuna riqualificazione.
Ridare alla scuola e all’università il ruolo, perso da tempo, di volani dell’emancipazione socio-economica delle nuove generazioni. Non si tratta di spendere di meno, occorre anzi trovare le risorse per spendere di più in educazione e ricerca.
L’incidenza del finanziamento alla ricerca, attualmente meno del 2% del totale delle risorse a disposizione dell’università, va aumentata in maniera significativa — perlomeno al 5%.
Fratelli d’Italia
Visita il sito
Cerchiamo il confronto, ma non nascondiamo le differenze in ossequio ad un relativismo etico che annulla le identità.
Il popolarismo, inteso come sintesi tra liberalismo cattolico e conservatore, patriottismo identitario e riformismo laico ha le radici e i valori per far convivere tradizione e modernità, produzione e socialità, merito e solidarietà, ma ha mostrato fin qui tutti i suoi limiti.
Applicare il principio di sussidiarietà non solo significa mettere il cittadino al centro delle scelte, orientando le politiche sociali nella giusta direzione, ma soprattutto liberare energie, anche economiche, trascurate, con un circolo virtuoso che vede protagonisti il settore pubblico, quello privato e il non-profit.
Attuazione di politiche di sussidiarietà fiscale.
L’Italia resta in una condizione di crescita zero; il tasso di natalità è tra i più bassi d’Europa. Tutti i dati disponibili descrivono un’emergenza sociale che mette a rischio il diritto alla vita nel presente e nel futuro. […] Intendiamo promuovere con decisione la natalità e sostenere la coppia nell’importante compito educativo, per restituire alle giovani generazioni il “diritto al futuro”.
Introduzione del quoziente familiare. Una battaglia antica e moderna per alleggerire il carico fiscale proporzionalmente al numero dei familiari. Criterio volto a favorire la natalità per una nazione che lentamente sta morendo.
Piena applicazione della legge 194 sull’aborto, finora inapplicata nella parte che tenta di rimuovere le cause economiche e sociali che portano a rinunciare alla maternità.
Rilancio dell’occupazione femminile, garantendo il part-time e diffondendo il telelavoro; tenuto conto che l’indice di natalità aumenta dove cresce l’occupazione femminile.
Pieno rispetto del principio di sussidiarietà.
Perché l’Italia sia la terra di chi la ama, la conosce, ne rispetta Costituzione e tradizioni culturali e religiose.
Futuro e Libertà per l’Italia
Visita il sito
Esprimere un’idea di cittadinanza come fedeltà a una comunità politica dinamica e reale, dunque a un’idea di patria aperta e inclusiva, non fondata sul vincolo etnico, culturale o religioso.
Alla famiglia il nostro Paese non ha mai dedicato una strategia mirata e definitiva. […]La famiglia, come le imprese, produce ricchezza e, nel caso della famiglia, la ricchezza non è solo materiale ma anche sociale.
La carenza di una politica per la famiglia è tra le cause principali del declino demografico. Infatti, se è vero che la decisione di avere dei figli rientra nella sfera più intima di una coppia, lo stesso non si può dire della natalità. Questo ‘baby crash’ non dipende esclusivamente da scelte individuali o di coppia. I dati ci dicono che le famiglie attualmente fanno un figlio in meno di quello che desidererebbero. […] Il dato veramente preoccupante è il livello di inattività delle donne (che include anche quelle che hanno rinunciato a cercare lavoro), che è del 63,7%.
A Sud, l’apertura democratica della primavera araba ha spiazzato l’Europa, che aveva appoggiato i regimi autocratici, in parte per effetto del pregiudizio islamofobico.
[Futuro e Libertà] combatte ogni forma di pregiudizio e di fobia verso persone di appartenenza etnica e religiosa diversa e promuove il dialogo interreligioso e interculturale, anche tramite adeguate forme di cooperazione.
Integrazione significa avviare processi di dialogo e confronto, nell’ottica di reciprocità, ma sulla base di principi irrinunciabili per lo Stato italiano (pluralismo, laicità, rispetto delle libertà e dei diritti inviolabili dell’uomo e del cittadino).
La tradizione culturale e religiosa del Paese non è un vincolo normativo, ma una forza viva che influenza, accanto ad altre, l’evoluzione della società. Se gli individui hanno libertà di coscienza e di scelta, lo Stato, invece, non può che dirsi laico.
Sui cosiddetti temi ‘eticamente sensibili’, che spaziano dal diritto di famiglia alle questioni dell’etica medica, in tutte le democrazie avanzate si è giunti nel corso dell’ultimo decennio a una sintesi equilibrata. In Italia, le necessarie soluzioni ‘ragionevoli’ sono pregiudicate da un equivoco circa il ruolo e i limiti della legge, al punto che il Parlamento è diventato il luogo in cui la maggioranza degli eletti ‘fa opposizione’ alle trasformazioni sociali in atto. Il bipolarismo etico ha soppiantato quello politico.
A titolo di esempio, rendere difficoltoso e costoso il divorzio — perfino quello consensuale in assenza di figli — è una scelta che va contro e non a vantaggio della famiglia, perché impedisce di regolare i rapporti tra partner costretti a convivere senza reciproche garanzie in attesa di sciogliere gli effetti giuridici di un precedente matrimonio. O ancora, ostacolare per le coppie di fatto processi di regolarizzazione del rapporto, anche su base privatistica, impedisce loro di organizzare la vita comune sulla base di un insieme di garanzie e di tutele eque e liberamente accessibili. Si tratta di situazioni in cui il diritto dovrebbe invece prendere atto della realtà, individuare le esigenze meritevoli di superiore tutela (ad esempio, i figli), ma non imporre un modello ritenuto ‘eticamente corretto’, con forme di disincentivo o penalizzazione normativa di situazioni diverse, ma non necessariamente alternative.
Sui temi dell’etica medica, poi, e non solo sul fine vita, la pretesa del legislatore di affermare principi superiori e prevalenti a quelli del codice deontologico, che già disciplina in modo prudente il rapporto tra medici e pazienti, significa autorizzare l’idea che anche sulla vita e sulla morte si possa decidere a maggioranza. E si tratta di una scelta molto più rischiosa di quella — per niente rinunciataria — di istituire una sorta di zona grigia di non interferenza della legge.
Contro un uso politicamente fanatico e tendenzialmente fondamentalista dei ‘valori non negoziabili’, sui temi eticamente sensibili la società chiede invece alla legge di supportare e facilitare le libere scelte dei cittadini. Il grado di maturità di una classe politica si dimostra nella capacità di affrontare temi scomodi e di negoziare un ragionevole compromesso tra prospettive diverse.
Implica che il Paese adotti tutte le misure necessarie nel rimuovere e combattere ogni forma di discriminazione basata su etnia, sesso, religione, handicap, orientamento sessuale, opinione.
Per Futuro e Libertà adottare una politica di pari opportunità significa mettere in condizioni uomini e donne di poter effettuare scelte libere e consapevoli circa le modalità con cui partecipare alla vita politica e economica e sociale, essendo garantiti nei diritti fondamentali ed essendo nella condizioni di poter scegliere tra un ventaglio di opportunità.
In Italia le imprese, allineate agli altri paesi europei nella spesa in pubblicità, investono nell’innovazione e nella ricerca circa la metà delle imprese francesi e inglesi e circa il 70% in meno rispetto alle imprese tedesche.
Investire sulla educazione civica (più ore, più insegnanti) per formare il senso di appartenenza dei nuovi cittadini, sia con la conoscenza teorica della Costituzione, delle leggi, degli istituti politici, sia con esercizi pratici di ‘educazione’ alla cittadinanza, comprese forme di cura dell’ambiente, di assistenza e di volontariato.
Per l’Università […] l’incremento dei finanziamenti è fondamentale.
Lega Nord
Visita il sito
L’Italia in Europa e nel mondo a difesa della libertà, della democrazia, dei diritti umani, e delle libertà religiose.
Riordinare le priorità: turismo; infrastrutture e ambiente; università e istruzione; innovazione, ricerca e competitività.
La persona e la famiglia sono al centro del nostro programma. La difesa e il sostegno alla famiglia, comunità naturale fondata sul matrimonio tra uomo e donna, la promozione della dignità della persona e la tutela della vita, della libertà economica, educativa e religiosa, della proprietà privata, della dignità del lavoro, la solidarietà e la sussidiarietà saranno i punti di riferimento della nostra azione legislativa.
Un fisco favorevole alla famiglia: a parità di reddito paghino meno tasse le famiglie più numerose (quoziente familiare).
Bonus bebè.
Buono (o credito di imposta) per scuola, università per favorire libertà di scelta educativa delle famiglie.
Apertura al mercato dei settori chiusi, in particolare dove persistono monopoli o oligopoli statali, a partire da scuola, università, poste, energia e servizi pubblici locali.
Buoni dote per la formazione
Modello di welfare basato sulla tradizione sussidiaria italiana e incentrato sul valore della persona, della famiglia, del lavoro e del rapporto con il territorio
Raddoppio detassazione utili reinvestiti in ricerca.
Buono-dote o credito di imposta per la libera scelta nei servizi del welfare.
MoVimento Cinque Stelle
Visita il sito
Allineare l’Italia agli altri Paesi europei e alle direttive dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nella lotta al dolore. In particolare per l’uso degli oppiacei (morfina e simili)
Possibilità dell’8 per mille alla ricerca medico-scientifica.
Finanziare la ricerca indipendente attingendo ai fondi destinati alla ricerca militare.
Risorse finanziarie dello Stato erogate solo alla scuola pubblica.
Investimenti nella ricerca universitaria.
Partito Comunista dei Lavoratori
Visita il sito
Cancellazione dei privilegi clericali.
Investimento delle risorse così risparmiate nella scuola pubblica; nell’università pubblica.
Abolizione dei finanziamenti pubblici per scuola privata, università privata, sanità privata. Loro nazionalizzazione, sotto controllo sociale.
Rottura col Vaticano. Abolizione di tutti i privilegi clericali. Esproprio delle grandi proprietà ecclesiastiche. Al potere debordante del capitalismo ecclesiastico va contrapposto un insieme di misure coerentemente democratiche, anticlericali, anticapitalistiche.
Abrogazione unilaterale del Concordato col Vaticano. Abolizione di tutti privilegi, fiscali, giuridici, normativi, assicurati alla Chiesa cattolica: a partire dalla truffa dell’8 per mille.
Abolizione dell’insegnamento religioso confessionale nella scuola pubblica.
Investimento delle risorse così risparmiate nell’assistenza sociale, nei servizi pubblici, nel reddito ai disoccupati.
Esproprio dello Ior e commissione popolare d’inchiesta sui crimini finanziari vaticani.
Esproprio delle grandi proprietà immobiliari ecclesiastiche e loro destinazione ai servizi sociali e alla realizzazione del diritto alla casa.
Rifiuto di ogni forma di sessuofobia, omofobia, discriminazione di genere, a favore della piena parità di diritti e libertà per tutti gli esseri umani, contro ogni oscurantismo clericale. Diritto al matrimonio omosessuale.
Partito Democratico
Visita il sito
Noi, cittadine e cittadini democratici e progressisti, ci riconosciamo nella Costituzione repubblicana, in un progetto di società di pace, di libertà, di eguaglianza, di laicità, di giustizia, di progresso e di solidarietà.
Vogliamo che il destino dell’Italia sia figlio della migliore civiltà europea e vogliamo sentirci vicino a chi nel mondo si batte per la libertà e l’emancipazione di ogni essere umano.
Mettere in campo politiche fiscali a sostegno dell’occupazione femminile, ancora adesso uno dei differenziali più negativi per la nostra economia, in particolare al Sud. Serve un grande piano per aumentare e migliorare l’occupazione femminile,
L’autonomia, la responsabilità e la libertà femminile sono una leva per la crescita e una risposta alla crisi democratica. C’è un nesso strettissimo tra il maschilismo e l’offesa alla dignità delle donne incarnati in questi anni dal berlusconismo e il degrado delle istituzioni democratiche. Il riconoscimento della soggettività femminile e l’attuazione del principio della democrazia paritaria sono oggi condizioni essenziali per la ricostruzione del Paese.
Consideriamo essenziali il rispetto della libertà e della responsabilità delle donne. Occorre superare gli aspetti giuridicamente insostenibili della legge 40 in materia di procreazione assistita e garantire piena applicazione alla legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza.
Su temi che riguardano la vita e morte delle persone, la politica deve coltivare il senso del proprio limite e il legislatore deve intervenire sempre sulla base di un principio di cautela e di laicità del diritto. Per evitare i guasti di un pericoloso “bipolarismo etico” che la destra ha perseguito in questi anni, è necessario assumere come riferimento i principi scolpiti nella prima parte della nostra Costituzione e, a partire da quelli, procedere alla ricerca di punti di equilibrio condivisi, fatte salve la libertà di coscienza e l’inviolabilità della persona nella sua dignità.
Anche grazie a politiche di questo tipo sarà possibile sostenere concretamente le famiglie e favorire una ripresa della natalità
Nei prossimi anni, se vi è un settore per il quale è giusto che altri ambiti rinuncino a qualcosa, è quello della ricerca e della formazione. Dalla scuola dell’infanzia e dell’obbligo alla secondaria e all’università: la sfida è avviare il tempo di una società della formazione lunga e permanente che non abbandoni nessuno lungo la via della crescita, dell’aggiornamento, di possibili esigenze di mobilità.
Nella prossima legislatura partiremo da un piano straordinario contro la dispersione scolastica, soprattutto nelle zone a più forte infiltrazione criminale, dal varo di misure operative per il diritto allo studio, da un investimento sulla ricerca avanzata nei settori trainanti e a più alto contenuto d’innovazione.
Il principio della dignità inviolabile della persona e il rispetto dei diritti umani fondamentali sono la cornice generale entro cui trovano posto tutte le nostre scelte di programma.
In particolare, noi ci sentiamo al fianco della lotta di popoli interi per la difesa dei diritti umani, a iniziare da quelli delle donne. Crediamo sia compito dei democratici e dei progressisti affermare l’indivisibilità dei diritti politici, civili e sociali e di farlo valorizzando il principio costituzionale della laicità dello Stato.
Nel nostro caso questo significa l’impegno a perseguire il contrasto verso ogni violenza contro le donne, un fenomeno che affonda le sue radici in modelli inaccettabili del rapporto tra i generi e che costituisce una vera e propria violazione dei diritti umani.
Daremo sostanza normativa al principio riconosciuto dalla Corte Costituzionale, per il quale una coppia omosessuale ha diritto a vivere la propria unione ottenendone il riconoscimento giuridico. È inoltre urgente una legge contro l’omofobia.
L’autogoverno locale deve offrire spazi e occasioni alla sussidiarietà, alle forme di partecipazione civica, ai protagonisti del privato sociale e del volontariato.
Il Popolo della Libertà
Visita il sito
I miei ideali, i nostri ideali — persona, libertà, sussidiarietà, famiglia, federalismo, Stato al servizi dei cittadini, giustizia giusta — sono più forti e vivi che mai.
L’Italia in Europa e nel mondo a difesa della libertà, della democrazia, dei diritti umani, e delle libertà religiose.
Riordinare le priorità: turismo; infrastrutture e ambiente; università e istruzione; innovazione, ricerca e competitività.
La persona e la famiglia sono al centro del nostro programma.
La difesa e il sostegno alla famiglia, comunità naturale fondata sul matrimonio tra uomo e donna, la promozione della dignità della persona e la tutela della vita, della libertà economica, educativa e religiosa, della proprietà privata, della dignità del lavoro, la solidarietà e la sussidiarietà saranno i punti di riferimento della nostra azione legislativa.
Un fisco favorevole alla famiglia: a parità di reddito paghino meno tasse le famiglie più numerose (quoziente familiare).
Bonus bebè.
Buono (o credito di imposta) per scuola, università per favorire libertà di scelta educativa delle famiglie.
Apertura al mercato dei settori chiusi, in particolare dove persistono monopoli o oligopoli statali, a partire da scuola, università, poste, energia e servizi pubblici locali.
Buoni dote per la formazione.
Raddoppio detassazione utili reinvestiti in ricerca.
Modello di welfare basato sulla tradizione sussidiaria italiana e incentrato sul valore della persona, della famiglia, del lavoro e del rapporto con il territorio.
Buono-dote o credito di imposta per la libera scelta nei servizi del welfare.
Rivoluzione Civile
Visita il sito
Per la laicità e le libertà. Affermiamo la laicità dello Stato e il diritto all’autodeterminazione della persona.
Siamo per una cultura che riconosca le differenze.
Aborriamo il femminicidio, contrastiamo ogni forma di sessismo e siamo per la democrazia di genere.
Contrastiamo l’omofobia e vogliamo il riconoscimento dei diritti civili, degli individui e delle coppie, a prescindere dal genere.
Vanno premiate fiscalmente le imprese che investono in ricerca, innovazione.
Vogliamo estendere l’IMU agli immobili commerciali della chiesa.
Affermiamo il valore universale della scuola, dell’università e della ricerca pubbliche.
Vogliamo garantire a tutte e tutti l’accesso ai saperi, perché solo così è possibile essere cittadine e cittadini liberi e consapevoli, recuperando il valore dell’art.3 della Costituzione, rendendo centrali formazione e ricerca.
Scelta Civica — Con Monti per l’Italia
Visita il sito
Man mano che si riduce il costo del debito pubblico e si eliminano spese inutili, possiamo creare nuovi spazi per investimenti nell’istruzione.
È prioritario accrescere gli investimenti nella ricerca e nell’innovazione, incentivando in particolare gli investimenti del settore privato, anche mediante agevolazioni fiscali e rafforzando il dialogo tra imprese e università.
Come ha stimato la Banca d’Italia, se raggiungessimo il traguardo fissato dal Trattato di Lisbona — un’occupazione femminile al 60 per cento — il nostro Prodotto interno lordo aumenterebbe del 7%.
Bisogna riconoscere e valorizzare il ruolo del volontariato, un mondo vastissimo che spesso incontriamo senza neppure riconoscerlo e che svolge funzioni preziose non solo nel campo dell’assistenza, ma anche dell’educazione, nella formazione degli adulti, nello stimolo culturale. In Italia è cresciuto in questi anni un modello di impresa sociale molto avanzato e che anche in Europa è guardato con interesse.
Occorre pertanto portare la famiglia al centro delle politiche di sviluppo, della fiscalità e di welfare. Politiche per la famiglia molto avanzate, come accade negli altri Paesi europei, servono anche a contrastare il calo demografico, che è uno dei fattori di impoverimento delle società. L’Italia deve tornare ad avere fiducia nel futuro e a fare bambini.
Bisogna avere una nuova collaborazione tra governo e autonomie responsabili con le regioni e i territori capaci di mettersi in gioco devono poter assumere più responsabilità rispondendo però dei risultati in termini finanziari e sociali secondo il principio di sussidiarietà.
Sinistra Ecologia Libertà
Visita il sito
Non si esce dalla crisi […] senza investimenti in istruzione e ricerca.
Per consentire alle ragazze e ai ragazzi l’autonomia e la libertà di sottrarsi al ricatto della precarietà proponiamo il reddito minimo garantito di 600 euro.
L’aumento dell’occupazione femminile è in grado di determinare un aumento del PIL fino al 7%, come sostiene la Banca d’Italia.
Fornire incentivi all’occupazione delle donne ed estendere l’indennità di maternità obbligatoria. Perché uscire dalla crisi e da questa lunga stagione recessiva dell’economia è possibile prima di tutto con il lavoro delle donne.
[In Afghanistan] L’Italia sosterrà le iniziative volte a rafforzare il protagonismo della società civile, la promozione dei diritti umani e delle donne.
Chiederemo che il governo italiano sostenga nel Consiglio dell’Unione Europea la revisione della direttiva “della vergogna” degli accordi di riammissione, a politiche europee per i diritti civili, diritti GLBQT e contro la discriminazione.
Nell’ambito della cooperazione […] un approccio allo sviluppo fondato sul rispetto e la promozione dei diritti fondamentali […] un approccio fondato sui diritti umani.
I dati parlano drammaticamente chiaro: l’Italia spende per l’istruzione solo il 9% del totale della spesa pubblica, quando la media dei paesi industrializzati è superiore al 13%. […] Assistiamo ogni giorno al processo di dequalificazione e di scarsa valorizzazione delle capacità di chi entra nel sistema della formazione.
Noi proponiamo una riforma del sistema della formazione che punti in primo luogo ad equiparare le risorse e gli investimenti per l’istruzione italiana a quelli della media europea, in linea con quel che richiede l’Europa attraverso il programma europeo per la ricerca e l’innovazione Horizon 2020.
Abbiamo bisogno di scuole pubbliche di qualità in tutto il territorio nazionale, che operino in reale autonomia.
Università e ricerca devono essere considerati beni pubblici essenziali.
Piano straordinario per l’immissione in ruolo di ricercatori a tempo determinato attraverso uno speciale programma di assunzione.
Bisogna favorire la creazione di spin-off dalla ricerca pubblica, semplificare le start-up, puntare a progetti di finanziamento di consorzi misti pubblico/privato con un sostanziale cofinanziamento da parte del privato e garantire agevolazioni fiscali per la promozione degli investimenti dei privati in una ricerca di qualità.
L’ICI sugli immobili di proprietà della Chiesa.
Il progresso dell’Italia è cresciuto grazie alle grandi conquiste di civiltà e di libertà. Eravamo il paese del delitto d’onore e delle mammane, fino a quando uno straordinario movimento di donne rivoluzionò il concetto di morale e consentì che si approvassero leggi, poi confermate dalle vittorie referendarie, che riconobbero il diritto al divorzio e all’aborto.
Poi venne la lunga stagione del conservatorismo, opaco ed ipocrita, quello che ogni giorno cerca di riportarci indietro, com’è segno l’esplosione dell’obiezione di coscienza tra i ginecologi e la campagna omofoba per impedire il riconoscimento dei diritti delle persone omosessuali. Noi vogliamo vivere in un paese in cui i diritti civili siano interi, non dimezzati da pregiudizi. Siamo l’unico paese in Europa in cui la “libertà di coscienza”, in particolare quella ipocrita dei legislatori, è diventata lo strumento di alcuni per impedire la libertà di altri. Per noi, la sinistra, scegliere il primato della laicità e della libertà degli individui è un fondamento della propria identità politica e civile.
Noi proponiamo di estendere ai reati di omofobia e transfobia la Legge Mancino.
La triste vicenda di Eluana Englaro ha fatto emergere la necessità di colmare un vuoto legislativo importante: il diritto di ogni essere umano a decidere della propria vita. È indispensabile una legge che stabilisca con norme chiare ed efficaci le condizioni del rapporto tra il paziente e il suo diritto a ricevere delle cure, per garantire davvero la piena libertà dell’individuo fino all’ultimo giorno della sua esistenza.
limiti dell’attuale Legge 40 sono continuamente confermati dai tanti ricorsi vinti dalle coppie che fanno ricorso ai tribunali per vedersi riconoscere un principio fondamentale di libertà e di giustizia e a seguito di un ricorso di una coppia di cittadini anche la Corte Europea dei Diritti Umani ha bocciato la legge. È dunque necessario scrivere una legge nuova e giusta.
Una urgente riforma del diritto di famiglia dovrà riguardare: il divorzio breve, un modo nuovo di regolare la genitorialità, la tutela dei soggetti deboli all’interno delle coppie. Così potremo, finalmente, colmare quel vuoto che ostacola le nostre relazioni.
Il numero di coppie che scelgono di costruire una famiglia rinunciando al matrimonio è in costante aumento: le famiglie “di fatto” sono una realtà sociale importante e consolidata, non più marginale. Queste coppie hanno diritto a un trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata. Bisogna per questo equiparare le famiglie di fatto ai coniugi in materia di successioni, di diritto al lavoro, di disciplina fiscale e previdenza.
Le coppie omosessuali devono avere gli stessi diritti e doveri delle coppie eterosessuali. Il primo riconoscimento di questi diritti passa dall’ estensione del matrimonio civile anche alle coppie omosessuali.
Le coppie di persone omosessuali devono veder riconosciuto il diritto all’ omogenitorialità , ovvero al legame, di diritto o di fatto, con uno o più bambini, sia figli biologici sia adottati.
Unione di Centro
Visita il sito
Al momento non risulta aver presentato un programma elettorale.