al Ministro della Pubblica Istruzione
· che in data 12 settembre 2007 il Ministro interrogato ha scritto una lettera, nella propria veste istituzionale, rivolta ai gestori delle scuole paritarie, ai coordinatori didattici delle scuole paritarie e ai presidenti delle associazioni delle scuole paritarie, ricapitolando le iniziative prese a favore delle scuole private che siano paritarie nell’ambito del sistema di istruzione ai sensi della legge n. 62 del 2000;
· che tale missiva non solo riporta come già effettuate scelte che sono ora all’attenzione del Parlamento, e che in quella sede devono essere convalidate, come ad esempio l’accesso all’anagrafe da parte di queste strutture private, scelta eliminata dalla Camera per la palese contraddizione di consegnare un potere pubblico a un soggetto fuori dal perimetro della Pubblica Amministrazione, ma che addirittura il Ministro rivendica il fatto che non sia previsto il parere parlamentare sul regolamento per l’assegnazione dei soldi pubblici alle scuole private, e che in tale missiva scrive testualmente che il parere parlamentare sarebbe stata “una complicazione procedurale che avrebbe comportato gravi ritardi nella erogazione delle risorse” quasi a significare che il Parlamento sia un impiccio e non una risorsa per la democrazia;
· che, ai sensi di quanto scritto dal Ministro stesso, nel primo anno di Governo sono stati destinati alle scuole private più di 160 milioni di euro, e per la prima volta non solo alle scuole primarie e d’infanzia, ma anche alle secondarie superiori, con un criterio a pioggia che non contiene alcuna premialità, ma solo una distribuzione indifferenziata di risorse tanto per gli Istituti che operano in aree degradate quanto per scuole private con rette scolastiche dal costo di migliaia di euro, e che questo avviene in un contesto in cui, alla scuola pubblica sono chieste riduzioni di spesa per il 2008 di 535 milioni di euro;
· che il recente regolamento sull’ampliamento dell’offerta formativa, in continuità con quelli precedenti, senza alcuna motivazione normativa, destina uno specifico fondo alle scuole private che addirittura aumenta in un contesto di riduzione del capitolo di spesa in ragione degli accantonamenti disposti dalla Legge 296 del 2006;
· che, da notizie di stampa, il Ministro interrogato ha intenzione di predisporre un regolamento recante norme in materia di convenzioni con le scuole primarie paritarie ai sensi dell’art. 1-bis, comma 6 del DL 3/12/2003, n. 250, che prevederebbe di assegnare risorse alle scuole private fuori dal capitolo di bilancio Scuole non statali, e quindi fuori dal controllo del Parlamento;
· che la Costituzione Italiana, sulla quale il Ministro ha giurato all’atto dell’insediamento, recita all’articolo 33, che «Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole e istituti di educazione, senza oneri per lo Stato»;
per sapere
· se il Ministro intenda porre in essere ulteriori iniziative volte a finanziare surrettiziamente o esplicitamente scuole private definite paritarie ai sensi della legge 62 del 2000, nonostante il chiaro dettato costituzionale, e se intenda proseguire in questo atteggiamento lesivo della dignità del Parlamento.
sen. Maria Agostina Pellegatta
Roma, 15 ottobre 2007