Il romanzo è ambientato intorno al XVII secolo, l’epoca di maggior fulgore per l’Inquisizione (Bruno, Campanella, Galileo). Narra la storia di Antonia, una giovane delle campagne novaresi che la vox populi trasforma in una strega che di notte incontra il diavolo. Per la protagonista il destino sarà inevitabile: processata e arsa viva in un tripudio di fanatica esaltazione religiosa.
Romanzo storico, quindi, ma nello stesso tempo assolutamente anti-manzoniano: nessuna provvidenza può portare alcun aiuto alla povera ragazza. Nessun dio la potrà salvare. Non è un caso che il romanzo si apra con una Premessa e si chiuda con Congedo intitolati allo stesso modo: Il Nulla. Sulla scena si muovono tanti personaggi tipici dell’età della Controriforma: l’inquisitore e i suoi scherani, il prete fanatico ma molto interessato ai versamenti delle decime da parte dei contadini, il prete falso che si rivela molto più umano del prete vero, e soprattutto il vescovo Bascapè, roso dalla sua incapacità di plasmare un’umanità identica a se stesso. Proprio la descrizione così accurata e persuasiva di una certa epoca è il punto di forza del romanzo. Un’epoca, ci ricorda Vassalli con i suoi continui rimandi e ammiccamenti al presente, che non è detto che sia definitivamente alle nostre spalle.
Nel 1990 il romanzo ha vinto il premio Strega.
Gennaio 2005