Questo libro è pubblicato da Nessun Dogma, il progetto editoriale dell’UAAR.
Già dal titolo il lettore potrà intuire stile e contenuto delle 130 pagine del libretto che si appresta a leggere. Come se Dio fosse antani, spiega lo stesso autore Giovanni Gaetani nell’introduzione, si rifà a due citazioni: una cinematografica, divertente e “leggera” — “come se fosse antani”, supercazzola per antonomasia con cui Ugo Tognazzi segnò un’epoca — e una più erudita, seria e “compromettente” (per il suo artefice) — etsi deus non daretur, ovvero «anche se Dio non fosse dato» (seguito idealmente da: “non per questo verrebbe meno la validità e universalità del diritto naturale”) del teologo secentesco Grozio. Risulta dunque evidente il principale bersaglio di Gaetani: l’inalienabile “supercazzolismo” con cui filosofia, e soprattutto teologia, hanno infarcito la storia delle idee — ma non solo delle idee, purtroppo — degli ultimi secoli e millenni.
Gaetani, filosofo e difensore dei diritti dei non-credenti attraverso l’International Humanist and Ethical Union (IHEU) porta avanti un saggio che ha il pregio di essere chiaro, breve, esemplificativo (ma anche ironico, il che non guasta) — tutto il contrario dell’idea comune che abbiamo della filosofia; un saggio per tutti e in particolare per chi, non “addetto ai lavori”, abbia voglia di schiarirsi un po’ le idee, confuse dai paroloni tecnici pseudo-filosofici o dalle tautologie (cioè presunte verità che non spiegano un bel niente) di quei credenti che hanno arditamente deciso di usare la ragione (teologi) per legittimare l’irrazionale per eccellenza: la fede. Tuttavia, l’intento non è solo distruttivo, quella di Gaetani non è semplicemente una “filosofia del martello”, per parafrasare Nietzsche, uno dei filosofi-guida del libro (assieme a Camus), ma anche una vera e propria “filosofia umanista”. Il sottotitolo recita infatti: Ateismo e filosofia senza supercazzole, perché è proprio l’ateismo filosofico che può permetterci di avere una differente visione del mondo, alternativa a quella fumosa delle religioni, lungi da supercazzole, appunto, ma soprattutto all’insegna della libertà di pensiero e del rispetto delle libertà e dei diritti di qualsiasi donna e uomo. Ecco qui che la citazione groziana insita nel titolo si capovolge e svela il vero obiettivo del libro: “anche se Dio non fosse dato” diventa “anche se Dio fosse dato”, seguito da: «sarebbe umanamente e ragionevolmente impossibile credere in lui» (p. 2).
Gaetani approfondisce il suo pensiero sul valore di un “ateismo umanista” nella postfazione al libro, risposta a una lettera di una studentessa sedicenne, che, grazie alla filosofia, sta iniziando a porsi delle domande: “l’aggettivo «umanista» specifica e completa […] il sostantivo «ateo», indicando quel valore positivo che, di per sé, la parola «ateismo» purtroppo non indica. Un ateo umanista è una persona che, se da una parte non crede in Dio, dall’altra pone l’uomo al centro della sua visone del mondo. L’ateismo umanista non si limita a criticare la religione: ne costituisce una alternativa. I valori difesi da un ateo umanista sono davvero tanti. L’empatia umana, intesa come solidarietà tra gli uomini al di là di ogni differenza sociale e culturale. L’autonomia e l’autodeterminazione dell’individuo. La difesa della laicità, del pluralismo religioso e d’opinione, incluse le libertà di espressione, di credo e di critica …”.
Ma questa ultima parte del libro è da leggere e rileggere per come riesce a spiegare la passione autentica per la libertà e la conoscenza che ogni autentico filosofo porta dentro e fuori di sé. Gaetani dimostra una profonda conoscenza dell’argomento trattato — perché per rendere chiaro ciò che non lo è bisogna averlo interiorizzato, a costo di spaccarsi la testa — e accompagna il lettore in una narrazione storico-filosofica composta da cinque tappe: dalle prove e confutazioni dell’esistenza di Dio alla “morte [dell’idea] di Dio”, dalle celebri scomuniche di non-credenti e credenti (sic!) alla critica del pluralismo e antropomorfismo religioso fino all’argomento cardine della trattazione che vede nell’ateismo filosofico (umanista) l’unica alternativa possibile affinché possano darsi le condizioni per un mondo all’insegna del rispetto reciproco. In chiusura anche un utile glossario con i termini filosofici e teologici utilizzati nel libro che permette a chiunque di seguire il discorso senza sentirsi continuamente perseguitato dalle supercazzole.
Stefano Scrima
Da L’Ateo n. 118