Non è la prima volta che Nessun Dogma patrocina l’uscita di un libro a fumetti. Era successo con la ristampa di Quasi quasi mi sbattezzo di Alessandro Lise e Alberto Talami e ora si ripete con Forse sì, forse no. Una guida per giovani scettici di Dan Barker, noto in America per essere diventato ateo dopo aver fatto il predicatore e per i suoi duelli con sacerdoti cattolici. La fumettistica è un genere letterario alquanto particolare, che potremmo racchiudere nella formula keep it simple, ma che dietro a questo paravento estetico arriva spedito ai propri destinatari nelle forme inconsuete delle parole/concetto cui si legano espressioni facciali ed immagini, un lusso nell’epoca della Rete e dei fast thinkers tanto bersagliati da Pierre Bourdieu, se si eccettua la costante popolarità dei manga giapponesi. Che il fumetto potesse dispensare perle di inusitata (talvolta disincantata) saggezza ce lo avevano insegnato Mafalda e Charlie Brown. Che sia diretto e adotti un linguaggio universalmente fruibile ai più ed utile a smontare i tabù, ce lo ha insegnato la satira che nella vignetta ha il suo fioretto. Un minimalismo senza banalità che adotta codici schietti, dove la pedagogia e l’epistemologia vanno a braccetto.
Questo prezioso libretto non sfugge alle regole testé illustrate. Ninfa Egeria, deliziosamente anticonformista, è l’acuta Adele, una bambina di 10 anni (età tipica del combo dell’esplorazione) che fa dello scetticismo l’habitus mentale per comprendere la realtà, attraverso un meticoloso gioco induttivo che smonta le ingenue evidenze dei suoi coetanei e al contempo la mette in condizioni di avviarsi nel solco della conoscenza con atteggiamento critico. Adele dunque, portatrice sana del dubbio metodico per approdare alla scoperta del mondo, che da grande potrà senz’altro non aver bisogno di leggere il Libro illustrato di argomentazioni errate di Ali Almossawi, penultima uscita di Nessun Dogma.
Adele, però, non va dimenticato, oltre ad una grande curiosità che la spinge ad indagare rispetto a quanto le viene riferito, è anche una bambina molto coraggiosa che non indietreggia di un millimetro quando si tratta di mettersi contro al gruppo e di contestarne, per esempio, le bizzarre credenze sui fantasmi sulla cui esistenza i suoi amici non hanno alcun dubbio. Adele allora assurge a metafora dell’irto cammino della Scienza che ha dovuto combattere la sua battaglia contro i pregiudizi e le resistenze delle religioni con le loro formidabili invenzioni. Un libro che può essere oltremodo utile ai bambini ma anche agli adulti che con i bambini lavorano. Che ci rammenta come il rasoio di Occam rimanga ancora un ottimo approccio per rapportarsi alle verità proposteci. Un invito, in ultima analisi, a raccogliere la sfida a ragionare con la propria testa, consapevoli della fatica che questo implica, ma consci anche che l’anticamera del progresso passa da qui.
Stefano Marullo
aprile 2015