L’inquisizione

Persecuzioni, ideologia e potere
Michael Baigent, Richard Leigh
Net
2004
ISBN: 
9788851522131

Divulgativo e a volte un po’ superficiale, il lavoro dei due studiosi anglosassoni - noti per le loro pubblicazioni su temi esoterici e sui preziosi rotoli del Mar Morto - è comunque utile per fare piazza pulita dei varî tentativi di riabilitare l’Inquisizione messi in atto dai cantori del giustificazionismo e del trionfalismo di marca clericale.

In particolare, dal libro emerge bene come a contraddistinguere in negativo l’istituzione inquisitoria non fossero tanto i metodi adottati nel passato dai suoi rappresentanti (vale a dire roghi e torture), quanto il fatto che simili supplizî fossero inflitti a persone colpevoli soltanto di pensare con la propria testa. Da questo punto di vista, anche se gli strumenti a disposizione dei guardiani dell’ortodossia non sono più così temibili dal punto di vista materiale, la logica dell’attuale Congregazione per la dottrina della fede, a lungo diretta dall’adulatissimo attuale pontefice Joseph Ratzinger, non si distingue molto da quella del Sant’Uffizio che mise a morte Giordano Bruno.

Di fronte alla sfilza di teologi messi alla gogna per le loro teorie eterodosse, è difficile non condividere il giudizio di Hans Küng citato da Baigent e Leigh: «Il cardinale Ratzinger ha paura. Proprio come il Grande Inquisitore di Dostoevskij, non teme nient’altro che la libertà».

Epicuro
ottobre 2005