Un milione e quattrocentomila euro da parte del comune di Milano, ottocentomila euro da Firenze e ottocentomila da Bologna, solo in un anno. Sono i regali dei Comuni italiani alle confessioni religiose: regali che gli atei italiani si preparano a censire e catalogare con un’azione capillare sul territorio italiano, per la creazione di una banca dati che renda chiara l’entità dell’appoggio economico delle istituzioni locali alle Chiese.
«Invitiamo tutti i cittadini a richiedere al proprio Comune di residenza le delibere di attribuzione degli oneri di urbanizzazione secondaria» – spiega Raffaele Carcano, segretario nazionale dell’UAAR – «per poter così capire quanti sono i soldi pubblici che finiscono alle Chiese, oltre a quelli dell’otto per mille. Sul nostro sito abbiamo messo a disposizione la domanda da presentare ai comuni e tutti i riferimenti di legge del caso». Sul sito dell’UAAR, inoltre, compaiono già i primi dati raccolti, che verranno aggiornati di volta in volta sulla base delle delazioni dei cittadini: «ci aspettiamo di ricevere informazioni da molti degli iscritti ai nostri circoli locali, che hanno già risposto con entusiasmo all’iniziativa», conclude Carcano.
I Comuni italiani possono, per legge, stornare una parte dei propri fondi a vantaggio delle Opere relative a chiese ed edifici per servizi religiosi e delle Opere relative a centri civici e sociali e attrezzature culturali e sanitarie, dietro cui si annidano molte presenze confessionali: soldi che vengono sottratti, all’insaputa dei cittadini, alle iniziative di interesse pubblico. I Comuni italiani possono farlo, ma non sono obbligati, come già stabilito da una sentenza del TAR. E non è dato sapere a quanto ammonti questo cortese regalo. La campagna Oneri della UAAR si propone proprio di quantificare, e denunciare, fino all’ultimo centesimo.
Le informazioni sulla campagna Oneri si trovano sul sito Internet dell’UAAR.