Sono già tanti, i Darwin Day organizzati dall’Uaar a partire dal 2003. Ma l’associazione non ha alcuna intenzione di ridurre il suo impegno. Anche quest’anno torna infatti a proporre un denso programma di conferenze in numerose località italiane: tra gli ospiti di rilievo, Boncinelli, Cavalli-Sforza e Vallortigara.
Sono passati già duecentoquattro anni da quando nacque Charles Darwin. Ciononostante la teoria dell’evoluzione non è stata ancora accettata, anche in ambienti insospettabili. Le comunità di fede ne temono infatti le implicazioni sui testi sacri e le loro dottrine teiste. E laddove l’influenza della religione sulle istituzioni è forte, come nel mondo arabo o nel Sud degli Stati Uniti, i risultati (purtroppo) si vedono: il creazionismo è più che mai in auge.
L’Italia è un paese dove la Chiesa cattolica ha una forte presa sul mondo politico (ma una presa sempre più debole sulla società civile), per cui anche il rischio di una delegittimazione dell’evoluzionismo è sempre vivo. Ci provò anni fa la ministra Moratti, e non è detto che non possa ripetersi. I Darwin Day cadono nel mezzo della campagna elettorale, e l’Uaar vuole giovarsi di questa coincidenza per mandare un messaggio a tutti i partiti: «sostenete la scienza, sostenete la ricerca».
«Sono settori in cui i tagli ai fondi a disposizione si sono abbattuti pesantemente», nota Raffaele Carcano, segretario dell’associazione. E in cui l’Italia è da tempo in ritardo sugli altri partner europei. «Poiché si vota per il futuro della nazione, è meglio tenere a mente questa regola: senza investimenti nella ricerca un futuro non c’è », conclude Carcano.
I Darwin Day Uaar 2013: www.uaar.it/uaar/darwin-day