«Certo non si possono leggere i conflitti che vediamo oggigiorno unicamente con la lente religiosa. Anzi. Però, dati alla mano, non si può neppure tacere del fatto che molti di questi conflitti hanno una qualche componente religiosa, o se ne ammantano… Più che creare un’“Onu della religioni”, i leader religiosi forse dovrebbero predicare ai propri fedeli dottrine più tolleranti verso chi la pensa diversamente».
Commenta così Raffaele Carcano, segretario dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (UAAR), la proposta avanzata a papa Francesco dall’ex presidente israeliano Shimon Peres di costituire un organismo che raggruppi le principali confessioni e agisca come forza di interposizione nei conflitti.
4 settembre 2014