In Bangladesh l’integralismo religioso sta raggiungendo livelli parossistici.
Nel febbraio scorso alcuni integralisti islamici hanno accoltellato a morte Ahmed Rajih Heider, un attivista dei diritti civili nel Paese: gli autori del gesto sono tuttora impuniti.
Ancora, gli integralisti hanno chiesto la chiusura dei blog atei, considerati «blasfemi», trovando sponda nella premier Shaikh Hasina, che ha deciso di chiudere i siti «anti-religiosi e offensivi».
Sono stati arrestati tre blogger che rischiano una condanna a 10 anni di carcere per blasfemia, ma gli integralisti sono scesi in piazza per chiederne l’impiccagione e c’è il serio rischio per la vita loro e di altre persone nel mirino degli islamisti.
Il 18 aprile alle ore 15:30 l’UAAR sarà presente con un presidio a piazza Pitagora, nelle immediate vicinanze dell’ambasciata del Bangladesh presso lo Stato italiano, per richiamare le istituzioni di quel Paese al rispetto dei diritti civili dei suoi cittadini e alla libertà di espressione; contemporaneamente una delegazione consegnerà all’ambasciata una lettera per il presidente pro-tempore del Bangladesh Abdul Hamid.
L’UAAR ha già scritto una lettera alla presidenza del Consiglio italiana perché il nostro governo faccia sentire la sua voce a livello internazionale su questa vicenda; ha scritto anche ai rappresentanti delle associazioni islamiche italiane per invitarli a prendere le distanze dalle iniziative dei loro correligionari del Bangladesh e a chiedere il proscioglimento dalle accuse dei blogger attualmente detenuti.
Ricordiamo quindi l’appuntamento, giovedì 18 aprile alle ore 15:30 in piazza Pitagora (zona Parioli), raggiungibile facilmente con l’autobus 910 sia da piazza Mancini che da Termini, e con i tram 3 e 19, fermata di viale Gioacchino Rossini angolo via Antonio Bertoloni.
Gio, 18/04/2013 - 15:30
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