Laicità dello Stato
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Denuncia unilaterale del Concordato e sostituzione degli articoli 7 e 8 della Costituzione con l’affermazione esplicita del principio di laicità dello Stato.
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Riconoscimento esplicito, nell’articolo 19 della Costituzione, del diritto di non credere.
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Approvazione di una legge generale sulla libertà di coscienza che superi la normativa fascista sui “culti ammessi” e che riconosca a credenti e non credenti, e alle organizzazioni in cui si uniscono, uguali diritti e doveri.
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Introduzione di una regola generale affinché nessun provvedimento limiti i diritti degli individui a favore delle comunità di fede, o contempli eccezioni a favore delle religioni (relative, per esempio, all’abbigliamento, al consumo di sostanze stupefacenti, a misure di sicurezza, al porto d’armi) o dei loro ministri.
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Progressiva sostituzione delle festività religiose con ricorrenze civili (iniziando con il XX settembre al posto del santo patrono).
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Estensione a tutti i cittadini del diritto di abbandonare formalmente la religione a cui si appartiene per decisione dei genitori.
Laicità della spesa pubblica
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Abolizione del meccanismo dell’Otto per Mille, o passaggio a una tassa che gravi solo sul contribuente che vuole espressamente finanziare la propria religione; nel periodo di transizione, utilizzazione della quota di pertinenza statale esclusivamente per far fronte alle calamità naturali.
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Eliminazione di ogni contributo pubblico destinato all’edilizia di culto.
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Cancellazione di ogni beneficio o privilegio fiscale basato sulla religione.
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Applicazione del principio costituzionale di sussidiarietà con criteri rigorosamente imparziali ed universalistici, anziché religiosi ed escludenti.
Laicità della scuola di tutti
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Abolizione dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole, il cui studio avverrà all’interno dei programmi di materie quali storia, geografia e filosofia; nel periodo di transizione, identici diritti dovranno essere garantiti all’insegnamento alternativo e il minor disagio possibile dovrà essere causato a chi sceglie l’uscita dalla scuola o lo studio individuale/assistito.
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Divieto assoluto di includere nell’offerta formativa e più in generale nell’intera organizzazione della vita scolastica qualsiasi pratica cultuale o qualsivoglia altra attività di carattere religioso, quali attività di proselitismo, visite pastorali, celebrazioni di festività religiose, eventi performativi a connotazione devozionale.
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Abolizione della legge sulla parificazione scolastica e dei contributi alle università private.
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Aumento delle risorse pubbliche stanziate per asili, scuole e università non private, nonché delle borse di studio per gli studenti che le frequentano.
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Disponibilità di scuole non private su tutto il territorio nazionale.
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Insegnamento dell’educazione civica e del pensiero critico.
Laicità delle istituzioni pubbliche
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Divieto esplicito di esporre simboli religiosi negli edifici o nei luoghi di proprietà pubblica, eccetto quelli storici di valore artistico.
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Disponibilità, su tutto il territorio nazionale, di luoghi solenni e tempi consoni per la celebrazione di matrimoni e unioni civili, di strutture per la cremazione, di sale del commiato.
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Fine dei privilegi dei cappellani religiosi nelle strutture obbliganti (ospedali, carceri, caserme…) con eliminazione dei relativi costi.
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Garanzia che inaugurazioni, cerimonie, toponomastiche e assegnazioni di incarichi o patrocini siano realmente laiche e rappresentative del pluralismo del paese.
Ampliamento dei diritti di famiglia
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Estensione dell’istituto del matrimonio a tutte le coppie, a prescindere dalla loro identità sessuale o di genere.
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Riconoscimento dei diritti delle coppie di fatto, a prescindere dalla loro identità sessuale o di genere.
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Riduzione dei tempi per ottenere separazione e divorzio.
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Possibilità per le coppie di unirsi ufficialmente anche fuori dagli edifici pubblici, in luoghi di proprio gradimento.
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Eliminazione della discrezionalità sindacale nella concessione della delega per la celebrazione di matrimoni e unioni civili.
Ampliamento dei diritti sessuali
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Insegnamento nelle scuole dell’educazione sessuale, dell’educazione affettiva e dell’educazione alle differenze.
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Rimozione di ogni ostacolo frapposto alla contraccezione, in particolare a quella d’emergenza.
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Legge contro l’omofobia e rimozione di ogni discriminazione basata sull’orientamento sessuale.
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Formazione di assistenti sessuali per disabili.
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Contrasto di pratiche lesive dell’integrità fisica come le mutilazioni genitali femminili e la circoncisione rituale maschile.
Ampliamento dei diritti riproduttivi
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Presenza capillare di consultori pubblici.
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Eliminazione di ogni ostacolo per l’utilizzo della pillola RU-486.
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Abolizione della legge 40/2004 in materia di fecondazione artificiale, con possibilità di accesso ai single e alle coppie non sposate, sia etero che omosessuali, e con riconoscimento della cosiddetta “eterologa” e delle diagnosi preimpianto.
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Riconoscimento della condizione di candidabilità all’adozione a chiunque, ai single come alle coppie non sposate, a prescindere dalla identità di genere o sessuale degli adottanti.
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Abolizione dell’obiezione di coscienza prevista nei reparti di ginecologia degli ospedali pubblici, che devono garantire premura e tempestività nei confronti di chi chiede una Ivg e che devono inibire l’accesso agli attivisti ideologicamente orientati.
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Imposizione di sanzioni ai farmacisti che “obiettano”.
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Legalizzazione e regolamentazione della Gestazione Per Altri (GPA), basata sul libero accordo tra le parti.
Ampliamento della libertà di espressione
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Abolizione delle leggi che tutelano il “sentimento” religioso.
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Reale apertura del servizio pubblico radiotelevisivo alla voce dei non cattolici, attualmente confinata all’1% degli spazi disponibili.
Ampliamento della libertà di scelta nel fine vita
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Piena operatività della banca dati nazionale per le Disposizioni Anticipate di Trattamento che attualmente non viene alimentata da molti Comuni.
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Legalizzazione dell’eutanasia attiva volontaria e del suicidio assistito.
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Contrasto della cultura della sofferenza e legalizzazione dell’uso farmacologico degli oppiacei.
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Sostegno alle pratiche di trattamento dei resti umani alternative a tumulazione e inumazione, quali ad esempio la cremazione e il compostaggio umano.
Progresso civile, culturale e scientifico
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Aumento delle risorse pubbliche stanziate per la cultura, l’educazione permanente, l’innovazione e la ricerca scientifica.
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Eliminazione dei divieti alla ricerca sulle cellule staminali embrionali.
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Promozione delle forme di prevenzione utili a tutelare la salute pubblica, a cominciare dai vaccini, in linea con l’orientamento della comunità scientifica.
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Promozione della cultura scientifica fin dall’infanzia, con particolare attenzione all’evoluzionismo.
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Contrasto delle pseudoscienze e delle affermazioni paranormali.
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Promozione di una cultura dei diritti umani.
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Contrasto del maschilismo, del femminicidio e di tutte le culture patriarcali che ghettizzano le donne nel ruolo di “angeli del focolare”, negando loro pari opportunità e libertà di scelta.
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Contrasto del natalismo.
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Contrasto della retorica della “tradizione”, delle “radici”, dell’“identità”.
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Attuazione di politiche che accelerino il raggiungimento dell’indipendenza da parte dei giovani.
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Attuazione di politiche che facilitino l’aumento del capitale sociale degli individui, da attuarsi privilegiando i legami civici anziché quelli familisti o religiosi.
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Introduzione di politiche che comincino seriamente a considerare i bambini come individui.
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Rigetto di qualunque forma, teorica e pratica, di autoritarismo.
Respiro internazionale
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Impegno per l’effettiva laicizzazione delle istituzioni internazionali.
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Impegno per la revisione dello status della Santa Sede alle Nazioni Unite.
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Limitazioni al commercio e alle relazioni con i paesi che violano i diritti umani.
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Cooperazione internazionale finalizzata al progresso civile, culturale e scientifico delle popolazioni locali.