Filmografia dal 1981 al 1990

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  • La pazza storia del mondo (History of the World - Part I, USA 1981) di Mel Brooks, con Mel Brooks, Dom DeLuise, Sid Caesar, Madeline Kahn, Cloris Leachman, Harvey Korman, Ron Carey, Spike Milligan, Barry Levinson.
    • La storia del mondo in chiave parodistica - con prologo preistorico (omaggio agli uomini-scimmia del 2001: Odissea nello spazio di Kubrick) - da Roma imperiale alla rivoluzione francese passando per l’Inquisizione spagnola e la corte di re Luigi XIV. L’Inquisizione a ritmo di musical è un gioiellino a parte.
  • Miracoloni (Italia 1981) di Francesco Massaro, con Francesco Salvi, Benedetto Cassillo, Nadia Cassini, Mauro Di Francesco, Ania Pieroni, Danilo Mattei, Victor Cavallo, Sergio Di Pinto, Leo Gavero, Gegia, Sandro Ghiani, Lucio Montanaro, Simona Marchini, Franco Oppini, Umberto Smaila, Bombolo, Moana Pozzi.
    • Roma, anni ’80. Giosuè (Francesco Salvi) è un borgataro d’animo generoso capace di compiere miracoli. Intorno a lui si raccoglie un microcosmo di personaggi ispirati in qualche modo alle sacre scritture: l’ingegnoso Lazzaro (Danilo Mattei), sempre disteso sul letto di casa; la procace Maddalena (Ania Pieroni); il ladro Barabba (Sergio Di Pinto), preoccupato di subire furti. L’amministratore dell’edificio fatiscente in cui vivono i nostri eroi, tal ragionier Giuda (Victor Cavallo) - impiegato alla banca vaticana! - scova un espediente per sfollare tutti i condomini. Ma Giosuè sistemerà le cose, anche grazie all’intervento di inviati speciali dal Paradiso. Nel finale, però, incontrerà un ambulante di nome Maometto, dotato di poteri simili ai suoi…
    • Battuta da ricordare: Pietro (Mauro Di Francesco), vedendo che Giosuè passeggia a pelo d’acqua gli chiede come faccia a non sprofondare e Giosuè gli risponde: «Pietro, sei proprio uno stronzo. Fai come me: cammina sugli scogli!».
  • Le due facce del male (Brimstone and Treacle, GB 1982) di Richard Loncraine, con Sting [Gordon Matthew Sumner], Denholm Elliott, Joan Plowright, Suzanna Hamilton, Benjamin Whitrow, Dudley Sutton.
    • Giovane dal misterioso passato s’introduce nella vita di una coppia della classe media inglese, sostenendo di essere il fidanzato della loro figlia in coma, ma in realtà abusa di lei. Tuttavia, mentre la violenta, la ragazza per lo shock si risveglia dal coma!
    • Piccolo cult-movie sulla relatività del bene e del male (dal male può nascere casualmente del bene; il «bene» è spesso soltanto sterile assistenzialismo), amorale, certo a tratti sgradevole, ma assolutamente da non sottovalutare. La sequenza in cui il giovane (Sting) prega con la madre (Joan Plowright) della ragazza, è da antologia: il fanatismo religioso della madre e la conpartecipazione religiosa simulata dal giovane (che ha solo turpi scopi), a un osservatore esterno appaiono indistinguibili e perfettamente sovrapponibili, apparentemente «sinceri» entrambi. Del resto, come diceva Nietzsche: «Non esistono fenomeni morali, ma soltanto un’interpretazione morale di fenomeni».
  • Monsignore (Monsignor, USA 1982) di Frank Perry, con Christopher Reeve, Geneviève Bujold, Adolfo Celi, Jason Miller, Leonard Cimino, Tomas Milian.
    • Un ambizioso prete statunitense (Christopher Reeve) che si è distinto come cappellano militare, arriva in Vaticano, intrallazza con la mafia, le banche, il mercato nero e diventa Cardinale e Segretario del Papa. L’arcivescovo-finanziere che sembrava tanto assurdo e forzato nell’episodio di Made in Italy, è qui divenuto plausibile e reale.
  • L’ora della speranza (Pray TV, USA 1982) di Robert Markowitz, con John Ritter, Ned Beatty, Marlene Smith, Richard Kiley.
    • Due furbi preti tentano di fare della religione una teleimpresa commerciale. Film televisivo non completamente riuscito (anche se Ned Beatty è straordinario nel ruolo di televangelista). Con lo stesso titolo Pray TV esiste un altro film TV (1980) di Rick Friedberg su un argomento analogo.
  • Cane bianco (White Dog, USA 1982) di Samuel Fuller, con Kristy McNichol, Paul Winfield, Burl Ives, Jameson Parker, Marshall Thompson, Paul Bartel, Dick Miller.
    • Un’attrice si prende in casa un cane bianco, dopo averlo investito, e si rende conto che è stato addestrato ad attaccare i negri. Apologo antirazzista senza sfumature. Ci interessa in particolare per la bella sequenza in cui un nero viene sgozzato in chiesa mentre la cinepresa panoramica sulla vetrata che rievoca i miracoli di Francesco d’Assisi. La Paramount non lo distribuì negli USA, ritenendolo politicamente scorretto. Dal romanzo Chien blanc (1970) di Romain Gary.
  • L’indiscreto fascino del peccato (Entre tinieblas, 1983) di Pedro Almodóvar, con Cristina Sanchez Pascual, Julieta Serrano, Carmen Maura, Marisa Paredès, Mary Carrillo, Chus Lampreave, Lina Canalejas.
    • Morto il fidanzato per overdose, Yolanda (Cristina Sanchez Pascual) cantante di flamenco, si rifugia nel piccolo convento madrileno delle Redentoras Humilladas dove le suore (dai nomi suggestivi come Suor Perduta, Suor Maltrattata da Tutti, Suor Vipera) s’iniettano eroina, allevano la tigre Bebé, scrivono sotto pseudonimo romanzetti spinti, creano capi d’abbigliamento per la Madonna, s’impegnano in un futuro viaggio in Thailandia come corrieri della droga. Del resto cosa si può fare se le anime perdute scarseggiano? Semplice: se ne creano di nuove.
    • Nelle interviste Almodóvar ha sempre tenuto a sottolineare «Per me Entre tinieblas non è un film anticlericale, che è la sua lettura più immediata, più facile. Non sono un cattolico praticante ma so che la vocazione delle monache nel mio film è strettamente cristiana: non fanno che trarre delle conseguenze dalle parole di Cristo sull’apostolato. Allo stesso modo in cui, per salvare gli uomini, Cristo si è fatto uomo e ha fatto esperienza delle sue debolezze, per salvare le ragazze perdute queste religiose debbono essere loro molto vicine, a tal punto che una di esse diventa veramente una delinquente, incaricandosi di comunicare sullo stesso piano con la pecorella smarrita». Letteralmente maciullato dalla censura italiana.
  • Monty Python - il senso della vita (Monty Python, the Meaning of Life, GB 1983) di Terry Jones, con Graham Chapman, John Cleese, Terry Gilliam, Eric Idle, Terry Jones, Michael Palin, Carol Cleveland.
    • Uno dei migliori film del gruppo britannico. Qual è il vero senso della vita? Cercando di rispondere (?) a questa domanda, i Monty Python scherzano con la morte, la vita dopo la morte, le follie e l’ipocrisia del nostro tempo, il controllo delle nascite, cattolici e protestanti, l’educazione sessuale, e così via. Impagabile e decisamente «disgustoso» l’episodio sulla gastronomia, sorta di parodia de La grande abbuffata.
  • Camilla - Un amore proibito (Camila, Argentina/Spagna 1984) di María Luisa Bemberg, con Susu Pecoraro, Imanol Arias, Hector Alterio, Elena Tasito, Carlos Muñoz.
    • Buenos Aires, 1847. La figlia ribelle di un ricco proprietario terriero argentino s’innamora di un giovane prete che la corrisponde. La Chiesa e lo Stato tanto faranno che distruggeranno quest’amore «scandaloso».
  • Scandalo borghese (Padre nuestro, Spagna 1985) di Francisco Regueiro, con Fernando Rey, Francisco Rabal, Victoria Abril, Rafaela Aparicio, Luis Barbero, Emma Penella.
    • Un cardinale del Vaticano (Fernando Rey) sta per morire, cosicché torna nella Spagna natìa per regolare i conti in sospeso, frutto di una giovinezza dissoluta. Tra questi c’è una figlia (Victoria Abril) che fa la prostituta con il soprannome «la cardinala» (sic!). Solidamente anticlericale e molto «spagnolo», con tre grandi attori e un bel gruppetto di caratteristi scatenati.
  • 40 m2 di Germania (40 quadratmeter Deutschland, Germania/Turchia 1986) di Tevfik Baser, con Özay Fecht, Yaman Okay, Demir Gökgöl, Mustafà Gülpinar, Grit Mackentanz, Marita Petersen, Reinhold Fama, Kay Miller, Monya Fribe.
    • Dursun, operaio turco emigrato in Germania con la giovane moglie Turna, ogni mattina va in fabbrica e chiude a chiave la donna nel suo appartamento di Amburgo. È un film sulla condizione femminile nel suo aspetto più arcaico. Uscito solo in edizione originale sottotitolata.
  • Il miracolo (Le miraculé, Francia 1987) di Jean-Pierre Mocky, con Michel Serrault, Jean Poiret, Jeanne Moreau, Sylvie Joly, Jean Rougerie, Roland Blanche, Marc Maury.
    • Un uomo investito da un’automobile, decide di sfruttare l’incidente per truffare l’assicurazione. Si finge paralitico e va in pellegrinaggio a Lourdes. Divertente farsa goliardica anticlericale (che a tratti riesce a colpire nel segno) con un ottimo terzetto di interpreti affiatati.
  • L’opera al nero (L’œuvre au noir, Francia/Belgio 1988) di André Delvaux, con Gian Maria Volontè, Sami Frey, Anna Karina, Philippe Léotard.
    • Dall’omonimo romanzo di Marguerite Yourcenar, un medico belga del ’500 libertino, avido di conoscenza e in odore di eresia per la sua “mania” di sezionare i cadaveri al fine di scoprirne la causa di morte, finisce sotto processo e preferisce il suicidio piuttosto che affrontare il tribunale ecclesiastico. Inutilmente didascalico, per la sua perfezione formale rende tuttavia bene il clima dell’Inquisizione nella cupa Bruges, anche se non viene appieno resa giustizia al libro della scrittrice belga.
  • La promessa di un miracolo (Promised a miracle, USA 1988) di Stephen Gyllenhaal, con Rosanna Arquette, Judge Reinhold, Tom Bower, Vonni Ribisi.
    • Due coniugi americani sono processati per omicidio nei confronti del figlio undicenne, diabetico. Suggestionati da un predicatore evangelico, avevano sospeso la somministrazione di insulina. Variazione sul tema del fanatismo religioso. Da vedere.
  • In nome del popolo sovrano (Italia 1990) di Luigi Magni, con Alberto Sordi, Nino Manfredi, Jacques Perrin, Elena Sofia Ricci, Massimo Wertmüller, Luca Barbareschi.
    • Peripezie di un nobile milanese, di un frate barnabita e di un popolano durante la fine della Repubblica Romana. Saranno arrestati, condannati e giustiziati. Con questo film si chiude l’ideale trilogia di Luigi Magni dedicata al potere temporale del papato.
  • Verso sera (Italia/Francia 1990) di Francesca Archibugi, con Marcello Mastroianni, Sandrine Bonnaire, Giovanna Ralli, Lara Pranzoni, Zoe Incrocci, Giorgio Tirabassi, Paolo Panelli.
    • Da citare per il bellissimo funerale laico che ci viene mostrato in una sequenza