«Non ho mai visto un fanatico religioso avere senso dell’umorismo. Né una persona con senso dell’umorismo diventare un fanatico».
La storia della satira anticlericale ha una lunga e onorevole tradizione europea, ma parlare di satira religiosa oggi è decisamente temerario e non solo quando questa satira riguarda la religione islamica. Lo sa chi ha subito più volte la censura semplicemente per qualche innocente battutina sul Vaticano. Tutte le religioni sono suscettibili quando si toccano i loro dogmi e tradizioni, quasi temessero realmente di essere seppelliti da una risata. Eppure è soprattutto in momenti critici come questi, quando le ingerenze clericali nella vita e negli affari di stato annullano la laicità, che uno strumento vincente può essere l’ironia, quanto più possibile intelligente, sotto il segno della libertà di giudizio e d’espressione, restando nei limiti del rispetto umano e del cosiddetto buon gusto.
Per questo il comitato Laici Trentini per i diritti civili in sinergia con Uaar Trento, ha pensato di organizzare questa mostra, raccogliendo alcuni dei migliori esempi recenti e contemporanei di satira religiosa. Nell’esposizione di sacrosante risate sfilano i nomi più noti dell’umorismo e della satira Italiana e europea, (Altan, Bandanax, Bucchi, Disegni, Ellekappa, Franzaroli, Mangosi, Marmarotti, Montt, Staino e Vauro) in nome dell’autonomia del pensiero, del confronto della sfida intellettuale, e la necessità del contraddittorio.