La consueta rassegna “Le ragioni della laicità” curata dall’UAAR di Pisa in collaborazione con Arsenale ha quest’anno un’importante anteprima: il documentario su Piergiorgio Welby realizzato da Francesco Andreotti e Livia Giunti. Il film parte dalla morte di Welby come evento pubblico e politico, oggetto dei servizi dei telegiornali di mezzo mondo, delle battaglie legali e delle polemiche. Poi diventa una sorta di autobiografia di Piergiorgio Welby, ricostruita attraverso gli scritti, le poesie, le foto e i filmini casalinghi, i diari e le parole sul blog che disegnano una vita piena, vissuta con amore e passione nonostante il progredire della malattia, vissuta fino in fondo, finché “quello che mi è rimasto non è vita ma solo il testardo accanimento a mantenere funzioni vitali” — come scrive al Presidente della Repubblica e al Parlamento per chiedere una legge che dia libertà di scelta. Un appello tuttora colpevolmente inascoltato.
Maria Turchetto — UAAR Circolo di Pisa
I registi raccontano Welby e la sua battaglia a favore della libertà di scelta sulle cure senza scadere nella solita retorica e nelle facili emozioni, e più che soffermarsi sul Welby «non abbastanza vivo per i vivi, non abbastanza morto per i morti», riescono ad andare oltre realizzando un sentito e poetico inno alla vita. Il documentario Love is all, Pergiorgio Welby, Autoritratto, viene proposto giovedì 21 gennaio alle ore 21.00 saranno presenti: i due autori, Mina Welby e Francesco D’Alpa — neurofisiopatologo, condirettore de L’Ateo.