Un’associazione folkloristica: ecco la Uaar secondo monsignor Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio per la cultura, che ieri ha annunciato la creazione di una fondazione aperta agli atei nel suo dicastero, a cui la Uaar non è stata invitata. Al suo board il presidente della Federazione umanista europea David Pollock ha scritto: «non troverà nessuna associazione atea che pensa che la teologia debba avere dignità scientifica».
«Evidentemente l’incredulità è un fenomeno che sta crescendo davvero tanto, – commenta Raffaele Carcano, segretario generale della Uaar – mentre è meno evidente in che cosa la Uaar sarebbe folkloristica, viste le decine di iniziative culturali che organizziamo in tutto il paese, a partire dal Darwin day. A questo proposito non possiamo fare a meno di notare l’evoluzione della Chiesa cattolica: prima dava patenti di cristianità, poi è passata a dare quelle di laicità e ora addirittura quelle di ateismo».
Il Cortile dei gentili (questo il nome della fondazione) sarebbe un tentativo di creare una rete di persone agnostiche e atee che accettino il dialogo alle condizioni imposte dalla Chiesa cattolica. Tra i suoi obiettivi, lo studio della spiritualità dei senza Dio e quello di «aiutare tutti ad uscire da una concezione povera del credere, far capire che la teologia ha dignità scientifica e statuto epistemologico». Il primo invitato di cui Ravasi ha fatto il nome è Julia Kristeva, autrice di Teresa, mon amour. Santa Teresa d’Avila: l’estasi come un romanzo.