Signore, quando a te arriveranno gli ultimi
scordati pure dai crisantemi
arriveranno con passo celere
perché a crepare sono sempre i primi
e quando arriveranno gli inutili
tagliando finalmente un traguardo
e quando arriveranno i timidi
uccisi da un sorriso, da uno sguardo
e quando arriveranno le lucciole
con i calli sui tacchi e sul cuore
e chissà con quale animo
saprai parlare loro d’amore
e quando arriveranno i fradici
vomitando grappe da due lire
e ti offriranno gli ultimi spiccioli
per un penultimo bicchiere
Allora tu Signore chiederai pietà
Allora tu Signore, tu chiederai pietà
tu chiederai pietà
chiederai…
E quando arriveranno i fossili
che non è per dire ma han lavorato tutta una vita
si guarderanno intorno attoniti
perché «vacca miseria è già finita!»
e quando arriveranno i fragili
con ancora in bocca il sapore del gas
e quando arriveranno i semplici
con il loro fustino di Dash
e quando arriveranno i musici
prigionieri delle loro chitarre
solo allora capiranno increduli
che quelle corde sono le loro sbarre
e quando passeranno i secoli
e da Te non verrà più nessuno
perché di tutti quegli scrupoli sapranno fare pure a meno
Allora tu Signore chiederai pietà
Allora tu Signore, tu chiederai pietà
tu chiederai pietà
chiederai…
tu chiederai pietà
chiederai…
tu chiederai pietà
chiederai…