di Zineb El Rhazoui, trad. a cura di Antonietta Dessolis
da Charlie Hebdo
È evidentemente buona educazione linciare Charlie Hebdo. Che gratificazione intellettuale mettersi dalla parte di coloro che non rischiano né un attacco con bottiglie molotov, né di finire su un sito di Al-Qaida, sdoganandosi dal sospetto di razzismo!
Nel 2013, una pagina del Canard enchainè con dei disegni satirici è diventata, in Francia, un affare su cui bisogna pronunciarsi, Chalie Hebdo provoca una sorta di fenomeno “chevalier de la Barre”, un complotto alimentato dai/dalle utili idioti/e degli islamisti, in cerca di popolarità, nutrito dall’istinto gregario e dall’ignoranza.
L’islamofobia. Ah, che concetto meraviglioso! Tanto ampia quanto la djellaba di un integralista, che comprende tutto ciò che non gradisce: la ragione, lo spirito critico, e anche l’umorismo. Il termine, oggi diffuso quanto quello di xenofobia, è apparso per la prima volta nella bocca dei mullah iraniani che incitavano all’uccisione di Salman Rushdie. Poco importa agli utili idioti/e degli islamisti che lo mettono al servizio della loro falsa filantropia. Se il risultato delle loro ricerche conclude senza ombra di dubbio che l’islamofobo è razzista, ora si attaccano al “blasfemo”, non meno sospetto. Per loro, il diritto di criticare la religione deve limitarsi al cattolicesimo. I musulmani, loro, sono da considerarsi come handicappati, vittime dalla nascita, in breve, coloro su cui non si può scherzare, perché la vita li ha sufficientemente afflitti. Strana visione dell’uguaglianza.
L’utile idiota sostiene che l’incredulo non ha diritto di criticare l’islam, che naturalmente non conosce abbastanza. L’argomento l’ho ascoltato mille volte dalla bocca dei radicali al sud del Mediterraneo, là dove l’islam ha la forza della legge e dove gli “islamofobi”, infantili, possono difficilmente essere tacciati di razzisti, ma piuttosto di filo-occidentali. “Voi criticate l’islam perché non lo conoscete, non avete dunque diritto di parlarne”. Evidentemente, l’islam con le sue cinque preghiere, il suo ramadam e le gioie poligame, se si conoscono, non si può che amarle.
Io, Zineb, nata a Casablanca dove sono cresciuta, mi riservo il diritto, in nome dei sedici anni di educazione islamica dalla primaria al diploma, di criticare l’islam quanto mi pare, senza che qualche utile idiota barbuto mi spieghi che soffro di una sindrome di auto denigrazione. Questi impostori della diversità devono prima di tutto comprendere che criticare un’idea non significa insultare chi la professa. Senza questa premessa di fondo, nessun dibattito contraddittorio può avere buon esito. L’argumentum ad hominem, così caro agli integralisti musulmani, non è valido da parte dei laici. Nelle regioni dove hanno il potere coercitivo, gli islamisti non esitano a tacciare di “puttana” o di “frocio”, secondo il sesso, ogni persona che osa mostrarsi critico nei confronti della loro ideologia. Sì, sì, in modo così volgare, non vanno a cercare argomenti più lontano, e ciò basta a condannare a morte o alla prigione i loro detrattori. Rispettiamo comunque la loro “specificità”, dirà l’utile idiota. Relativismo culturale? Si potrà accontentare di rispondere “bouah!” Poco importa l’argomento, il sostegno alle masse identitarie è garantito.
L’utile idiota dell’estrema destra
Altro linciaggio facile, senza alcun rischio, quello alle Femen, necessariamente razziste, perché loro si indignano per la condizione delle donne nei paesi arabi, pensa l’utile idiota, che sostiene seriamente che le Femen si esprimono come Chuck Norris. Umorismo? Amen. Ma potrebbero avere questo senso dell’umorismo su tutto? Veramente su tutto? No, non bisogna scherzare sull’islam, risponderebbero.
Utile idiota, lasciami dire che la tua ossessione di passare per razzista ti porta a difendere l’estrema destra musulmana. Sul miliardo e mezzo di musulmani in nome dei quali credi di parlare, solo qualche migliaio vuole portare il niqab, Nella moschea di La Mecca, il luogo più sacro dell’islam, è vietato, e tu ne difendi l’uso nell’università francese. Prendendo le difese della frangia fascista dell’islam, sono gli altri, la maggioranza silenziosa e la minoranza laica militante che tu dai loro in pasto. La storia non ti ringrazierà.
Settembre 2013