O si pensa o si crede

Scritti sulla religione
Arthur Schopenhauer
Rizzoli
2000
ISBN: 
9788817173223

Questo volume è un florilegio di pensieri sulla religione, tratti dalle opere del grande filosofo tedesco, dai manoscritti pubblicati postumi e dai colloqui che lo stesso Schopenhauer ebbe con varie personalità dell’epoca. Talvolta sono fulminanti aforismi, talvolta sono lunghi brani ampiamente strutturati: in entrambi i casi la lettura è sempre piacevole. Interessante anche il saggio in apertura di Anacleto Verrecchia.

Il filo conduttore è la critica pesantissima alle tre religioni monoteiste e, per contro, una malcelata simpatia nei confronti delle filosofie orientali. Le grandi questioni (l’esistenza di Dio, la creazione del mondo, la nascita e la funzione delle religioni, la fonte della morale, la vita e la morte, ecc) sono adeguatamente sviscerate, andando a formare un testo che, pur se di natura estremamente composita, non lascia dubbi sulla consistenza del pensiero filosofico di Schopenhauer. Un pensiero che si avvale anche di una onnipresente vena arguta: riportiamo alcuni tra i passaggi più sarcastici.

  • «La religione cattolica è una guida per elemosinare il Cielo: guadagnarselo sarebbe troppo scomodo. I preti sono i sensali di quell’accattonaggio» (p. 44).
  • «Solo quando il mondo sarà diventato abbastanza onesto da non impartire lezioni di religione ai ragazzi prima del quindicesimo anno di età ci si potrà aspettare qualche cosa da lui» (p. 51).
  • «Negli ispirati scrittori del Nuovo Testamento dobbiamo rimpiangere che l’ispirazione non si sia estesa anche alla lingua e allo stile» (p. 61)
  • «”Ma gli ebrei sono il popolo eletto di Dio” – Può darsi, ma il gusto è vario: il mio popolo eletto essi non lo sono. Perché tante parole? Gli ebrei sono il popolo eletto del loro dio, ed egli è il dio eletto del suo popolo: e per il resto questo non interessa niente a nessuno» (p. 61).
  • «La religione soddisfa assai bene le insopprimibili esigenze metafisiche dell’uomo, e prende il posto della pura verità filosofica […] all’incirca come una gamba di legno sostituisce una gamba naturale» (p. 216).
  • «Le religioni sono come le lucciole: per brillare hanno bisogno dell’oscurità» (p. 230).
  • «Si potrebbe dire che le religioni rivelate stanno alla filosofia esattamente come i sovrani per grazia di Dio stanno alla sovranità popolare; ragion per cui i due primi membri dell’equazione sono uniti fra loro da una naturale alleanza» (p. 249).

Ottobre 2006