Addio al cristianesimo

L'epilogo di un percorso di vita tra fede e ragione
Antonio Pellizzetti
Porticolibri
2007
ISBN: 
9788895676005

Riguardo al libro di Pellizzetti (nato a Genova nel 1921, laureato in Scienze politiche e Lettere e Filosofia, già imprenditore e membro della Giunta della Camera di Commercio di Genova) siamo in presenza di una complessa opera saggistica in cui l’Autore ha voluto trasferire una sua personale e annosa meditazione sulla religione e sui credenti, a partire da una originaria posizione di fede.

Costituisce il primo libro di una trilogia e vuole comunicare al lettore, che immagina credente, un insieme di considerazioni che in definitiva costituiscono il bagaglio culturale da lui acquisito in una particolare forma di testamento spirituale.

L’opera inizia con l’esaminare il “senso del religioso” espresso e commentato in un testo di don Giussani e analizza i suoi vari aspetti per giungere a domandarsi se il cosiddetto credente si renda veramente conto dell’oggetto della sua fede.

Per chiarire questo punto l’Autore svolge una prima analisi di alcuni passi di testi canonici che dovrebbero esporre un insieme di presunte “verità rivelate” ma che in definitiva dimostrano con le loro contraddizioni che, da un punto di vista umano, intellettuale e storico, è paradossale definire il loro contenuto quale parola di Dio:

«Se è così, la questione delle verità rivelate diviene un’ipotesi da inserire in una dimensione diversa dalla nostra e cioè metaumana. Sarebbe quindi inutile, con queste premesse, disquisire ulteriormente sul loro significato. È un’opinione senza alcuna dimostrazione possibile e quindi non può che restare relegata in quella posizione; crederci vuol dire semplicemente affidarsi a qualche cosa che sta non tanto nel mondo del possibile quanto dell’opinabile. E tutto è opinabile fin che resta nella sfera individuale; se lo si vuole trasferire ad altri è indispensabile una dimostrazione che abbia una valenza scientifica».

Constatato inoltre che queste verità sono gestite dalla Chiesa di Roma, Pellizzetti si occupa dello sviluppo di quest’ultima e ne tratteggia il suo divenire organizzativo e sociale dagli inizi sino ai nostri giorni. In questo percorso sono messi in evidenza non pochi episodi, legati alla sua storia e ai suoi pontefici, così poco edificanti da far ritenere nuovamente singolare e paradossale la conclamata delega di origine divina.

Nel libro l’Autore illustra anche il proprio percorso di studi e meditazioni presentando un certo numero di figure significative di studiosi e tutto fa pensare che rivolga l’invito al lettore di non limitarsi a prenderne nota, ma di lasciarsi coinvolgere in una serie di letture indispensabili per arrivare alla formazione di una opinione personale.

Tutto lascia intendere tuttavia che, per giungere alle conclusioni finali del pensiero di Pellizzetti, si dovrà attendere la pubblicazione degli altri due i libri della trilogia e particolarmente del secondo, il cui titolo Come quando e da chi fu inventato il Cristianesimo è già eloquente di per sé.

Mauro Cormagi,
Circolo UAAR di Genova,
gennaio 2008