Non lasciatevi intimorire dalla mole: in realtà si tratta quasi di un bigino, un’opera divulgativa da parte di un autore che ha scritto i dieci volumi della Storia criminale del cristianesimo.
Il gallo cantò ancora non dovrebbe mancare in ogni buona biblioteca.
Stiamo parlando di un vero e proprio classico, la cui prima edizione risale al lontano 1962, seguita da ben tre riedizioni. Nonostante la fama internazionale dell’opera e dell’autore il testo arriva da noi con un ritardo spaventoso, così come spaventosa è la capacità della gerarchia ecclesiastica italiana di «filtrare» qualsiasi pubblicazione vagamente critica nei suoi confronti.
Timori che, nel caso di questo volume, si rivelano pienamente fondati. Deschner provvede in modo sistematico alla confutazione della cosiddetta «verità rivelata», nonché dei contenuti stessi della predicazione di Gesù.
I temi trattati sono tantissimi e citarli tutti in questa sede non avrebbe senso. L’opera è divisa in quattro libri: «I vangeli e il loro retroterra storico-culturale», «Paolo», «il cattolicesimo primitivo» e «la Chiesa trionfante». Ogni libro è diviso in numerosi capitoli, in ognuno dei quali è analizzato analiticamente un particolare aspetto della religione cristiana.
Per fare un esempio, il capitolo 15 del primo libro («la resurrezione») si sviluppa per quattordici pagine, nelle quali non ci limita solo a formulare ipotesi razionali sull’evento (la visione, la morte apparente), ma vengono altresì elencate le contraddizioni del racconto evangelico e le divinità precristiane risorte anch’esse dopo tre giorni, non escludendo la denuncia dell’assoluta inconsistenza documentale che sta alla base dell’elaborazione dogmatica posteriore, come la «visita agli inferi» del presunto messia.
Molti capitoli sono degli autentici atti di denuncia nei confronti della Chiesa: dalle finte liste di martiri alla sottomissione all’impero romano all’epoca del sanguinario Costantino, dalla persecuzione nei confronti dei pagani e degli eretici fino all’antisemitismo antico e moderno.
Non mancano, nel racconto, pagine dedicate all’appoggio che le chiese cristiane diedero all’ascesa di fascismo e nazismo. Un’ulteriore sezione è dedicata all’analisi critica dell’atteggiamento della Chiesa nei confronti della guerra.
La documentazione prodotta da Deschner a supporto delle proprie tesi appare sterminata: le pagine di riferimenti bibliografici sono addirittura ventisei, con quasi duemila opere citate! Purtroppo, tale repertorio è riproposto pedissequamente dall’edizione tedesca, impedendo la ricerca dei (comunque pochi) testi disponibili nella nostra lingua. Un’ulteriore pecca è rappresentata dalla scelta di non trattare adeguatamente gli avvenimenti dal medioevo all’ottocento, dedicando così solo poche pagine, ad esempio, all’Inquisizione.
In conclusione, un’opera da non perdere assolutamente. Al termine della lettura, l’impressione che la Chiesa cattolica abbia, per due millenni, compiuto prevaricazioni di ogni sorta al fine di riaffermare il proprio potere, molto temporale e ben poco spirituale, ne viene senz’altro rafforzata.
L’AUTORE
Karlheinz Deschner (Bamberga, Germania, 1924), storico tedesco, è da molti anni impegnato nella diffusione di numerose opere critiche nei confronti delle gerarchie della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, senza risparmiarne peraltro neppure il papato. Tra le altre opere, La croce della Chiesa, Storia del sesso nel Cristianesimo e soprattutto, in corso di progressiva traduzione e pubblicazione in Italia la monumentale Storia Criminale del Cristianesimo (Kriminalgeschichte des Christentum).
Marzo 2001