È un testo ampio e completo sui misfatti del papato di Giovanni Paolo II il cui carattere principale è stata l’ambigua duplicità.
Finta propaganda sui «diritti umani», salvo poi negarli all’interno della Chiesa dove regna la censura preventiva, la caccia al dissidente, la discriminazione verso le donne, i gay, i preti sposati, silenzio connivente o pacate condanne verso i regimi clerico-fascisti di Cile Argentina ecc., che i «diritti umani» li violavano atrocemente tutti i giorni.
Il testo riporta la drammatica visita a Roma del vescovo Romero, molto odiato in Vaticano per il suo sinistrismo. Povero Romero, chiaramente così ingenuo da non capire che al papa dei «diritti umani» violati in Salvador non gliene importava nulla. Il Vaticano ha sempre avuto e tuttora svolge un ruolo politico anticomunista e in generale contro la sinistra: messe, santi, processioni sono solo un paravento per gli ingenui credenti.
Giovanni Paolo II ha sempre svolto una finta propaganda di sensibilità sociale sui problemi dei poveri, sia come individui che come stati, salvo poi tollerare che in Vaticano esista una banca internazionale, lo IOR, che si muove solo ed esclusivamente con criteri volti al massimo profitto, infischiandosene di qualsiasi criterio etico. Questo papa, ex operaio alla Solvay, era la persona giusta per svolgere una funzione simile.
Solo grazie alle connivenze dei mass media e al silenzio della sinistra Giovanni Paolo II ha potuto gabellare questa sua immagine mentre, in realtà, si faceva donare macchine di lusso con rifiniture in oro e si faceva costruire a Castel Gandolfo una megapiscina. Una delle prove più evidenti della malafede del papa è la sua amicizia col plurinquisito Andreotti, capo di una delle correnti più corrotte e affaristiche della fu Democrazia Cristiana.
I retroscena dello scandalo del fallimento del Banco Ambrosiano sono ben spiegati nel testo: il papa e il suo clan carpirono la buona fede di Calvi per spillare a questa banca cifre enormi che dirottarono a favore di Solidarnosc e in altre operazioni illecite. Il mancato rientro di quasi tutti i miliardi truffati al Banco Ambrosiano lo portò alla bancarotta.
Il testo denuncia altri gravi scandali di questo papato: l’usuraio cardinal Giordano, il pedofilo cardinal Groer, il corrotto cardinal Cody, perfino il cardinal Sodano, segretario di stato del Vaticano, è stato coinvolto in Tangentopoli per colpa del fratello. Il teorema secondo cui il Vaticano e la gerarchia cattolica sono una colossale associazione affaristica e di crimini vari viene del tutto confermato in questo testo.
Insieme all’affarismo, il clerico-fascismo è l’altro carattere evidente di questo papato concretizzatosi fra l’altro con la beatificazione a senso unico di preti uccisi durante la guerra civile spagnola e soprattutto con quella del fondatore dell’Opus Dei, Escrivà de Balaguer.
In conclusione un ottimo testo che demolisce senza pietà la figura di questo papa contro il quale non si scriverà mai abbastanza.
Pierino Marazzani
aprile 2001