Possono avere strategie e forme di leadership diverse, ma tutti i gruppi estremisti musulmani sognano uno stato islamico. Non sono pochi quelli che agiscono violentemente per realizzarlo, e uno di quelli che ci è riuscito ne porta addirittura il nome. Il libro ricostruisce meticolosamente l’ascesa e il (presunto) declino dell’Isis, portando alla luce la sua notevole capacità di organizzazione, adattamento e resilienza. Nonché di proselitismo: 40.000 foreign fighters non possono certo essere definiti cani sciolti, e sono tutto fuorché un fenomeno di nicchia. Ovvio: sono stati di aiuto anche gli ingenti fondi, i sostegni più o meno palesi (come quello della Turchia) e la sostanziale inerzia europea. Ma alla disfatta militare non si è accompagnata una sconfitta ideologica, ed è per questo che è importante conoscere le cause profonde di un fenomeno che non va affatto sottovalutato. E che è urgente fronteggiare, prima che si riproponga in forme ancora più cruente.
Raffaele Carcano