In quest’opera quanto mai attuale, Flores d’Arcais mostra come il dibattito sul fine vita possa concludersi in un unico modo: «nessuno può imporre la propria volontà sul fine vita di un altro». È una risposta che, da sola, smonta peraltro ogni paragone fuori luogo col nazismo. L’autore lo ricorda non tanto ai vertici politici (e si può capirlo, vista la perdurante inazione) quanto a quelli cattolici, sottolineando l’improponibilità del concetto di “indisponibilità della vita” e della valorizzazione religiosa della sofferenza. La vita può essere considerata sacra in un’unica accezione: tutti gli altri devono considerarla intangibile perché è soltanto nostra. Un libro che rappresenta un esempio alto di filosofia impegnata.
Raffaele Carcano
novembre 2019
dal n 1/2020 di Nessun Dogma