Generazione offesa. Dalla polizia della cultura alla polizia del pensiero
L’autrice critica, da una prospettiva francese schiettamente laica e progressista, le possibili derive di un certo attivismo che pretende di battersi contro il razzismo e per l’affermazione delle identità di minoranza. Intenti lodevoli, che rischiano però di minare l’universalismo illuminista.