Medjugorje. È tutto falso

Marco Corvaglia
Anteprima Edizioni
2007
ISBN: 
9788888857176

Questo è un titolo fatto per colpire. E chiaramente farà storcere il naso a qualcuno, magari abituato all’ossequio nei confronti di certi fenomeni culturali che hanno grande presa sulla popolazione. Il terreno dell’analisi laica dei fenomeni miracolistici è sempre scivoloso e richiede grande attenzione – e tatto. Ma è anche vero che, di fronte alla montagna di apologetica a senso unico che sommerge l’editoria, e di fronte alla scarsa criticità dei mass media (a parte alcune eccezioni, che mantengono però una soglia di ossequio fin troppo guardinga, per non bruciare i pochi spazi di autonomia), un libro del genere serve, e serve – perché no – anche un titolo del genere. Perché di fronte a certe cose, o si è da una parte, o si è dall’altra: d’altronde, il titolo è solo la dovuta risposta a quello, trionfalistico, di un altro libro, Medjugorje. È tutto vero, di Saverio Gaeta.

Comunque, per tranquillizzare i lettori, è bene precisare che il testo – al di là del titolo a effetto – risulta centrato su un’analisi tutto sommato pacata, ma soprattutto approfondita e critica delle fonti (principalmente proprio di quelle apologetiche dei vari Socci, Gaeta et similia – ma anche quelle che costoro tendono bellamente a tralasciare), e delle ricostruzioni dei fatti fornite anche dagli stessi protagonisti delle vicende, che si avvale di un’ampia bibliografia. Il suggerimento dell’autore è che, in realtà, l’inconsistenza di tali “fenomeni” fosse già palese agli inizi, anche perché si basa unicamente – cosa che è sempre importante rimarcare – solo sulle dichiarazioni di un gruppo di presunti veggenti.

Ciò che emerge da questo studio è che una storia solo apparentemente lineare, come apparirebbe quella di Medjugorie, sia in realtà costellata fin dagli inizi di evidenti contraddizioni, di imprecisioni, di incongruenze vistose, di strumentalizzazioni sia in buona che cattiva fede, di letture a senso unico, e soprattutto montata da una corposa propaganda, tale da far sparire le limature delle incoerenze sotto il tappeto della devozione.

Persino il vescovo della zona, Pavao Zani?, nutrì fin dagli inizi fortissimi dubbi sulle presunte apparizioni, proprio sentendo i protagonisti – tanto da definire poi il caso Medjugorie come «il più grande imbroglio nella storia della Chiesa». Non a caso la faccenda divenne il terreno di un durissimo scontro di autorità tra l’episcopato che cercava di riacquisire il controllo della zona e i francescani con spiccate tendenze nazionalistiche, in cui la Madonna era “schierata” dalla parte dei riottosi frati, tanto da alimentare fondati sospetti che i francescani manipolassero i veggenti o quantomeno approfittassero della situazione. D’altra parte, i veggenti, crescendo, si dimostreranno tutt’altro che sprovveduti, giocando un ruolo primario nell’affermazione del mito di Medjugorie, con i loro viaggi per il mondo, con atti tra l’equivoco e il furbesco e instaurando a volte contatti e rapporti ambigui con consiglieri spirituali e altro sottobosco devozionale, non troppo in linea coi dettami ecclesiastici.

Col passare del tempo, Medjugorie diventa catalizzatore di devozione, ma allo stesso tempo una vera e propria fonte di «leggende metropolitane», frutto di suggestioni e credulità, che si propagano in maniera incontrollata (come quella famigerata della “rotazione” del sole), e di guarigioni (solo) apparentemente inspiegabili, ma che non fanno altro che aumentarne la fama – e di conseguenza, le potenzialità turistico-devozionali. «Del resto», sottolinea l’autore, «chi si nutre, anche in buona fede, di propaganda, produrrà a sua volta propaganda: è un processo che si autoalimenta».

In tutto questo, la posizione della Chiesa appare quanto mai ambigua: da una parte, il clero locale ha emanato il giudizio non constat de supernaturalitate (non è evidente la soprannaturalità) su tali presunti fenomeni miracolistici, frenando i fan di Medjugorje; dall’altra però ufficialmente il Vaticano non ha mai preso una posizione ufficiale, dato che evidentemente le apparizioni mariane (e anche il “mistero” che vi ruota attorno) fanno buon gioco nel rinsaldare la fede delle masse.

Capitolo importante è quello delle indagini scientifiche cui sono stati sottoposti i veggenti, e che vengono sostanzialmente spacciate dall’apologetica come la prova inoppugnabile della soprannaturalità dei fenomeni e della sincerità dei veggenti. L’autore dà molto spazio alla questione: per la prima volta vengono esaminati in maniera scettica e minuziosa questi esperimenti. Tali esami in sostanza non si rivelano per nulla probatori, né offrono risultati strabilianti, dato che questi sono interpretabili in maniera molto più terrena e umana, senza davvero dover scomodare divinità e affini; inoltre gettano molte ombre sulla buona fede dei protagonisti, senza contare il fatto che sono stati eseguiti in maniera discontinua e a volte senza i minimi e dovuti accorgimenti atti a garantire una sufficiente controllabilità (e neutralità). Ma soprattutto, sono i dottori che li presiedono a sorprendere – e sconfortare – il lettore attento: si lasciano andare in dichiarazioni e interpretazioni tutt’altro che scientifiche e mostrano una deferenza eccessiva nei confronti dei veggenti.

E l’obiettività scientifica, chiaramente, va a farsi benedire – non a caso, preferibilmente in pellegrinaggio a Medjugorje: anzi, il rischio – come da copione – è che l’approccio naturalistico e dettato dal buon senso venga tacciato di grettezza, limitatezza e mancanza di apertura mentale nei confronti della religione e della spiritualità.

Per concludere, il libro risulta un contributo originale e gradito – anche perché raro – nello studio razionale del caso Medjugorje, nel ricostruirne in maniera il più possibile compiuta i fatti salienti e nell’evidenziarne i punti critici e sospetti, tali da inficiare sostanzialmente l’attendibilità di queste presunte apparizioni.

L’Autore

Marco Corvaglia, nato a Casarano (LE) nel 1969, è docente di lettere classiche, ma ormai da molti anni ha sviluppato marcati interessi in ambito scientifico, con specifico riguardo all’analisi razionale dei presunti fenomeni paranormali e attenzione alle diverse forme di inganno e autoinganno legate a tali fenomeni. È consulente dell’ASAAP (Centro di Consulenza Anti Abuso Psicologico).

Valentino Salvatore,
Circolo UAAR di Roma,
gennaio 2008