La legge sulla procreazione medicalmente assistita

Paradigmi a confronto
Carlo Flamigni, Maurizio Mori
Net
2005
ISBN: 
9788851522698

Non è un argomento facile da affrontare, quello dei figli in provetta. Poche materie si prestano più facilmente al terrorismo dei polemisti clericali, sempre pronti a evocare paurosi fantasmi come la selezione genetica della razza, la distruzione della famiglia e altre catastrofi assortite, cui porrebbe un argine la legge proibizionista n. 40, voluta e imposta dalla burocrazia vaticana.

In realtà - spiegano il medico Carlo Flamigni e il bioeticista Maurizio Mori nel loro prezioso lavoro - siamo di fronte a una nuova battaglia «nella lunga guerra tra scienza e religione». Da una parte il progresso offre all’individuo nuove positive opportunità, ovviamente non prive di rischi, dall’altra i custodi del dogma si ergono a difensori di quella che pretendono sia la natura immutabile delle cose decretata da Dio.

A lungo andare la sconfitta degli oscurantisti è certa: chi rifiuterà mai la cura contro il Parkinson o l’Alzheimer, se dovesse scaturire dalle ricerche britanniche o coreane sulle cellule staminali embrionali? Tuttavia nel breve periodo, specie in un paese influenzato dal Vaticano e infestato da una classe politica invertebrata, la gerarchia cattolica può ancora mettere a segno colpi spettacolari. Ma il fatto che le forze clericali abbiano dovuto ricorrere a un trucco vile e furbastro come l’astensionismo per boicottare i referendum sulla legge 40, invece di opporre dei limpidi “No” ai “Sì” degli abrogazionisti, dimostra che sono giganti dai piedi d’argilla.

«uno di noi» (slogan molto caro a Giuliano Ferrara) porta a evidenti assurdità: infatti l’80 per cento degli embrioni vanno perduti per cause naturali e se ciascuno di essi dovesse essere considerato una persona titolare di diritti, occorrerebbe fare di tutto per salvarli, un problema che ovviamente nessuno si è mai sognato di porsi. «Non è farisaico» – si chiedono Flamigni e Mori – «lasciare che la natura porti a morte tanti bambini in miniatura? Abbiamo lottato contro la mortalità infantile, e dobbiamo ora lottare contro la naturale perdita di concepiti?».

In realtà, come dimostra ampiamente questo libro, i sanfedisti nostrani non difendono affatto “la vita” o “i diritti del più debole”, ma la struttura tradizionale della famiglia e della procreazione umana, che ritengono sia determinata dalla volontà divina.

Epicuro
ottobre 2005