Cos’è un Buon libro, con la ‘b’ maiuscola? Per gli anglosassoni il Buon libro è, per definizione, la Bibbia. E anche questa è una bibbia: ma con la ‘b’ minuscola, e umanista. Il filosofo inglese A.C. Grayling è stato molto tradotto da noi (Il significato delle cose, La ragione delle cose, Una storia del bene…): meno nota è invece la sua militanza laicista, che l’ha portato a diventare presidente della British Humanist Association e a partecipare al convegno sui valori etici che l’Uaar e la Federazione Umanista Europea hanno organizzato nel maggio 2011 a Genova. Dove Grayling ha presentato per la prima volta il suo libro.
Il buon libro ricorda anche visivamente l’altra bibbia, quella ebraico-cristiana. Per le dimensioni, ma anche per la struttura: è diviso in quattordici parti, comincia con Genesi e prosegue con Proverbi, Atti, Epistole… divise a loro volta in capitoli e versetti numerati. Gli autori sono in realtà centinaia, perché Il buon libro non è tutta farina del sacco di Grayling, anzi. Il filosofo si è abbeverato non solo alla grande tradizione letteraria e filosofica dei non credenti europei, ma anche a fonti indiane e cinesi, ai liberi pensatori islamici e agli antichi greci e romani. Scoprirete i loro nomi solo alla fine: perché lo scopo dell’autore era quello di pubblicare «un distillato di saggezza ed esperienza del genere umano». Un gigantesco trattato di etica, applicata e non, che prescinde completamente da ogni riferimento religioso.
Sarà per questo che scarseggiano le citazioni di età medievale? Secondo l’autore, «questo è al contempo un buon libro e un libro buono: è un testo realizzato da tutti i tempi per tutti i tempi, che aspira al bene dell’umanità e del mondo». Si insiste sul bene, ma non solo: perché non esiste un concetto universalmente accettato di ‘bene’, ed è quindi ancora più importante dotarsi di strumenti intellettuali per potere scegliere ‘bene’ in modo autonomo. Magari dopo aver letto cos’hanno pensato e scritto tanti mostri profani prima di noi.
Il buon libro ha fatto molto rumore Oltremanica. È un testo eccentrico basato su un’idea indubbiamente originale: più da consultare che da leggere. Come del resto l’altra bibbia. Ma qui si è certi di non trovarvi dogmi, e di scoprire invece la ricchezza del pensiero di uomini che hanno posto il resto dell’umanità al centro della loro esperienza di vita.
Raffaele Carcano
ottobre 2012