Venezia, gazebo informativo
Gazebo informativo e raccolta firme proposta di leggedi iniziativa popolare per la depenalizzazione dell’eutanasia.
per info 327 2296505 ( no sms per piacere)
Gazebo informativo e raccolta firme proposta di leggedi iniziativa popolare per la depenalizzazione dell’eutanasia.
per info 327 2296505 ( no sms per piacere)
Banchetto per la raccolta firme per la legge sull’eutanasia legale e il testamento biologico.
Dove si concluderà il corteo del 1° maggio.
Banchetto per la raccolta firme per la legge sull’eutanasia legale e il testamento biologico.
Il circolo UAAR di Modena sarà presente sotto i portici del collegio di Modena con il suo tavolo informativo su 8x1000 (Campagna Occhiopermille) e battaglie UAAR.
Il circolo UAAR di Modena sarà presente sotto i portici del collegio di Modena con il suo tavolo informativo su 8x1000 (Campagna Occhiopermille) e battaglie UAAR.
Banchetto per la raccolta firme per la legge sull’eutanasia legale e il testamento biologico:
mercoledì 24 aprile dalle ore 21 alle ore 23, in via Garibaldi angolo via San Francesco d’Assisi (in concomitanza con corteo per il 25 aprile, che terminerà in Piazza Palazzo di Città)
Per informazioni: torino@uaar.it
Quest’anno, dopo il “DarwinDay”, il Circolo UAAR di Firenze ed il Dipartimento di Biologia dell’Università, hanno organizzato il GOULDAY, una giornata di studio dedicata a Stephen Jay Gould, un’occasione per parlare di questo grande biologo, zoologo, paleontologo, storico della scienza e profondo studioso dell’evoluzionismo, e per presentare due titoli recentemente usciti che lo riguardano: “Grazie Brontosauro” e “Ontogenesi e Filogenesi”.
In Bangladesh l’integralismo religioso sta raggiungendo livelli parossistici.
Nel febbraio scorso alcuni integralisti islamici hanno accoltellato a morte Ahmed Rajih Heider, un attivista dei diritti civili nel Paese: gli autori del gesto sono tuttora impuniti.
Ancora, gli integralisti hanno chiesto la chiusura dei blog atei, considerati «blasfemi», trovando sponda nella premier Shaikh Hasina, che ha deciso di chiudere i siti «anti-religiosi e offensivi».