di Luca Rota
Nel covo di Bernardo Provenzano (casa sua, in pratica: latitava lui, o latitava la giustizia?), tra le altre cose, sono stati trovati molti santini, reliquie religiose e una sacra Bibbia…
Quali mostri genera e accoglie in sé la credenza religiosa! D’altronde, un dio che da venti e più secoli viene continuamente plasmato per essere funzionale ai più diversi fini di potere e interesse privato da chi se ne decreta rappresentante in Terra e ne diffonde il sacro verbo, come potrebbe non adattarsi facilmente anche a un sanguinario capomafia e ai suoi scopi di potere?
La credenza religiosa che ottenebra la parte più razionale e, dunque, più propositivamente pensante della mente umana, lascia campo aperto alla parte oscura, a quella che distorce i più bassi istinti per farne armi di sopraffazione e sopruso; se “dio” non fosse ciò che è, ovvero la buona giustificazione dell’uomo per rendere indiscutibile l’azione più discutibile, non ci sarebbe mai stato il Gott mit Uns di hitleriana memoria e altre benedizioni del genere, passate e più recenti, e mostri del genere avrebbero avuto un’arma in meno per suggestionare e soggiogare così tanti individui, che a loro volta avrebbero avuto una possibilità in più di mantenere libero il pensiero, e dunque considerabilmente attivo, perspicace, arguto…
E se fosse dio quel dio, s’intende il vero grande latitante della civiltà umana, da prendere e condannare quale fiancheggiatore di siffatti criminali? Se non si eliminerebbe il male sulla Terra, certo ci si leverebbe di torno uno dei maggiori mandanti…