Ancora due settimane e non saranno più formalmente cattolici. Più di trecento sbattezzandi di tutto il Paese impugneranno insieme carta e penna, il 25 ottobre prossimo, e scriveranno ai loro parroci per farsi cancellare dai registri di battesimo. Intanto i supporter della giornata nazionale dello sbattezzo crescono, con un gruppo su Facebook che veleggia verso le settecento adesioni e con trecento commenti aggiunti sul sito Internet dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti. La giornata del 25 ottobre si preannuncia alla grande e grande sarà il suo lancio a Roma, in agenda per il 24 ottobre alla libreria Bibli di Roma.
«Chi si sbattezza» – spiega Raffaele Carcano, segretario nazionale dell’UAAR – «lo fa soprattutto per coerenza con se stesso o per non essere compreso in quel 96% di popolazione italiana che la Chiesa considera cattolica solo perché è stata battezzata da piccola. Un 96% in nome del quale si fanno leggi e si orienta la vita pubblica del nostro Paese». La data del 25 ottobre è stata scelta perché cinquantesimo anniversario della sentenza sul caso del vescovo di Prato che aveva denigrato pubblicamente due cittadini, rei di essersi sposati civilmente: il giudice lo assolse perché la coppia era battezzata e, pertanto, ancora “suddita” del suo vescovo.
Il 24 ottobre, alle ore 18, alla libreria Bibli di Trastevere a Roma, verrà lanciata l’iniziativa e sarà presentato il libro Uscire dal gregge. Storie di conversioni, battesimi, apostasie e sbattezzi (Sossella editore, 2008), di Raffaele Carcano e Adele Orioli (rispettivamente segretario e responsabile delle iniziative giuridiche dell’UAAR).
Tutte le informazioni sull’evento si trovano sul sito dell’UAAR.