L’UAAR (Unione degli atei e degli agnostici razionalisti) esprime la sua solidarietà al comico Andrea Rivera, accusato di terrorismo dall’Osservatore Romano per una battuta indirizzata alla Chiesa Cattolica in occasione del concerto del Primo Maggio. Al di là dell’opportunità di quelle frasi in quel contesto, al di là delle valutazioni su quanto davvero facessero ridere e al di là delle rapide prese di distanza da parte di organizzatori e politici, l’UAAR intende ricordare che nel nostro Paese chiunque ha il diritto di esprimere le proprie opinioni. E ritiene che l’accusa di terrorismo sia decisamente sproporzionata rispetto all’entità dei fatti.
Il comico presentatore, infatti, non ha fatto altro che volgere in battuta il pensiero di molti, espresso nei mesi scorsi anche da numerosi esponenti politici: la Chiesa Cattolica ha negato i funerali a Piergiorgio Welby ma non ad Augusto Pinochet. E sempre la Chiesa Cattolica ostacola in molti modi gli scienziati che fanno ricerca sui temi dell’evoluzionismo. Difficile negare che siano considerazioni giuste, tanto che nessuno dei settecentomila in piazza San Giovanni lo ha fischiato (a differenza di quanto è avvenuto con Claudia Gerini che si è pubblicamente lamentata di avere un mutuo da pagare).
L’UAAR teme che le recenti esortazioni dei vescovi a disattendere le norme giuridiche in contrasto con l’insegnamento del magistero cattolico siano prese alla lettera dai politici italiani. Con il risultato di scambiare per misure anti-terrorismo delle illegittime e anticostituzionali azioni di censura e di limitazione del diritto di parola.