Dopo le dichiarazioni di ieri del presidente Giorgio Napolitano, a proposito della opportunità di trovare un’intesa con la Chiesa cattolica sulla legge per le unioni di fatto, l’UAAR ha chiesto formalmente di essere ricevuto al Quirinale. Scopo dell’incontro, esprimere al Presidente della Repubblica il disagio degli atei italiani per la scarsa considerazione in cui è tenuto il principio costituzionale di laicità dello Stato.
L’UAAR ha apprezzato la cautela del Presidente della Repubblica nell’intervenire nel dibattito sulle unioni di fatto. Ma non può fare a meno di nascondere il suo disappunto di fronte all’invito del Presidente «a tenere conto delle preoccupazioni del Papa e dalle alte gerarchie della Chiesa».
In una lettera inviata oggi al Presidente Napolitano, il segretario nazionale dell’UAAR Giorgio Villella ha ricordato che «accordare un privilegio alle opinioni sostenute da chi rappresenta una parte, per quanto consistente, della popolazione, non è una concreta attuazione del supremo principio costituzionale della laicità dello Stato e delle istituzioni». Inoltre, cercare un dialogo con le alte gerarchie della Chiesa, che più volte hanno definito le proprie opinioni in materia «principî non negoziabili», appare ai laici italiani un’impresa destinata ad avere scarso successo. Per tutto questo l’UAAR, in veste di unica organizzazione nazionale che riunisce atei e agnostici, chiede al Presidente della Repubblica di poter discutere insieme a lui, tramite una sua delegazione, la necessità di affermare ancora una volta la laicità dello Stato italiano.
Per informazioni:
- Ufficio Stampa: Silvia Bencivelli.
- Segretario nazionale: Giorgio Villella.