È stata festa nazionale fino al 1929. Poi è stata abolita in seguito agli accordi intercorsi tra il Vaticano e il regime fascista. E in seguito è stata dimenticata pressoché da tutta la classe dirigente del paese. Forse perché è imbarazzante, nel clima sempre più clericale che si respira in Italia, ricordare che per avere Roma capitale l’Italia dovette dichiarare guerra al papa.
E dire che uno Stato che si vuole laico potrebbe facilmente riconoscersi nell’anniversario della presa di Porta Pia. Per rilanciarlo, l’Unione degli Atei e degli Agnostici ha deciso, quest’anno, di “ribattezzare” il Venti Settembre “Giornata degli smemorati”. Non solo. “Abbiamo voluto invitare insegnanti, politici e giornalisti a far tornare l’attenzione su questo importantissimo evento, che è alla base della stessa Unità del Paese”, spiega Raffaele Carcano, segretario Uaar.
Delegazioni dell’associazione parteciperanno alle cerimonie, ufficiali e non, in programma oggi. Ma l’Uaar ha voluto fare anche qualcosa di più originale. Il paese è pieno di strade dedicate al Venti Settembre, anche se ormai solo pochi cittadini sanno perché. Bene, l’Uaar sta diffondendo attraverso i suoi canali internet una serie di “cartoline”: foto scattate nei luoghi intitolati al Venti Settembre (a Roma, Milano, Torino…) e valorizzate dalla presenza di soci e simpatizzanti. “È un’iniziativa inconsueta che cerca di proporre, in modo leggero, una questione estremamente importante”, conclude Carcano. Auspicando che l’invito a non cancellare la nostra memoria storica trovi finalmente ascolto.