Durante le consultazioni amministrative il simbolo della confessione cattolica sarà presente in molti seggi elettorali. L’UAAR continua a ritenere tale presenza incompatibile con il supremo principio costituzionale della laicità dello Stato, e continua - e continuerà - a battersi in sede legale perché questo principio trovi finalmente un’applicazione concreta.
Nel frattempo l’UAAR invita i soci, i simpatizzanti e i cittadini a compiere un piccolo gesto civico, chiedendo loro, laddove trovino un crocifisso affisso nei seggi elettorali, di chiederne la rimozione. La richiesta è motivata dal recentissimo pronunciamento della Corte di Appello di Perugia, che ha legittimato la decisione di un presidente di seggio di rimuovere il crocifisso dal proprio seggio.
Al fine di far rimuovere il crocefisso dalla parete del seggio elettorale suggeriamo la seguente prassi:
- Prima di recarsi al seggio, stampare questo documento e, possibilmente, anche il pronunciamento della Corte di Appello di Perugia. Ancora meglio, vi consigliamo di scaricare il kit elettorale in formato *.zip (45 Kb).
- Prima di aver votato, chiedere educatamente al proprio presidente di seggio un colloquio riservato.
- Far presente al presidente di seggio che il crocifisso è il simbolo di una religione specifica (non più di Stato dal 1984) e che, pertanto, la sua presenza vìola il supremo principio costituzionale della laicità dello Stato.
- Informare il presidente di seggio del suddetto pronunciamento della Corte di Appello di Perugia dello scorso 10 aprile 2006, in particolare del passaggio in cui si sostiene «l’opportunità che la sala destinata alle elezioni sia uno spazio assolutamente neutrale, privo quindi di simboli che possano, in qualsiasi modo, anche indirettamente e/o involontariamente, creare suggestioni o influenzare l’elettore».
- Nel caso si rifiutasse di togliere il crocifisso argomentando a suo modo il rifiuto, si consiglia di pretendere che il presidente di seggio metta a verbale la seguente dichiarazione:
DICHIARAZIONE DA FAR METTERE A VERBALE
Data: __________________________
Io, sottoscritto (cognome e nome), ho constatato la presenza di un crocifisso appeso a una parete all’interno del seggio elettorale ubicato in (indicare numero del seggio e indirizzo dello stesso).
Ritengo che la presenza, all’interno di un seggio elettorale, di un simbolo religioso di una specifica confessione, privo quindi di valore laico e universale, sia in palese contrasto con il supremo principio costituzionale della laicità dello Stato, sancito dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 203/1989 e successive, e confermato, nel caso specifico, dalla sentenza della Suprema Corte di Cassazione n. 439/2000.
La presenza del simbolo religioso è altresì in contrasto con il pronunciamento della Corte di Appello di Perugia dello scorso 10 aprile 2006, in particolare con il passaggio in cui si sostiene «l’opportunità che la sala destinata alle elezioni sia uno spazio assolutamente neutrale, privo quindi di simboli che possano, in qualsiasi modo, anche indirettamente e/o involontariamente, creare suggestioni o influenzare l’elettore».
Alla mia richiesta di rimozione del crocifisso il presidente di seggio, Sig. (cognome e nome), ha opposto un netto rifiuto.
Il Cittadino (firma per esteso)
- Il presidente di seggio non è obbligato a far sottoscrivere la verbalizzazione anche all’elettore.
- Nel caso il presidente di seggio si rifiutasse perfino di far mettere a verbale la dichiarazione, gli si deve ricordare che la norma di cui all’art. 104, comma 5, del d.P.R. n. 361/1957, punisce con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa sino a lire 4.000.000 il segretario dell’ufficio elettorale che rifiuta di inserire nel processo verbale o di allegarvi proteste o reclami di elettori.
- Se nonostante ciò il presidente di seggio persistesse nel non voler verbalizzare la dichiarazione, sarà possibile presentare un esposto nei suoi confronti.
- Al ritorno, qualora, al seggio, ci si sia imbattuti in un crocifisso, si richiede la cortesia di avvisare l’UAAR, inviando un’e-mail a soslaicita@uaar.it, con la quale fornire un succinto resoconto della vicenda.