Relazione sull’Audizione della delegazione dell’UAAR presso la Commissione Affari Sociali della Camera dei deputati, svolta il 22 giugno 2000, per il parere sulla nuova legge sulla cremazione.
Sulla cremazione è finalmente in vigore una legge che la permette anche in Italia; è una legge macchinosa, con molti intralci e titubanze, in cui la principale preoccupazione è quella di non irritare la chiesa cattolica, che di fatto viene sempre trattata dalle nostre istituzioni come se fosse sempre la religione di Stato, ignorando i diritti della maggioranza della popolazione che non è più cattolica. Quindi al Parlamento, in questa legislatura e nella precedente, sono stati presentati diversi nuovi progetti di legge intesi a semplificare e ad incentivare la cremazione stessa, che si sta diffondendo rapidamente, ma quasi solo al Nord, anche perché la situazione degli spazi nei cimiteri è diventata sempre più critica con addirittura interventi della malavita. La Commissione affari sociali della Camera dei deputati è stata incaricata di studiare questi progetti di legge e di provare a unificarli in modo organico.
Quando uno dei deputati della commissione ha chiesto che si acquisisse in proposito il parere della chiesa cattolica, il deputato Tiziana Valpiana, di Rifondazione comunista, ha chiesto che si ascoltasse anche il parere di noi atei. Pertanto il Presidente della commissione ci ha convocati in Parlamento per una Audizione ufficiale alle 12 di giovedì 22 giugno 2000; la delegazione era composta dal Giorgio Villella, segretario nazionale dell’UAAR, da Vera Pegna, che si occupa dei contatti dell’UAAR con le istituzioni europee, e Paolo Balzamo, coordinatore del circolo UAAR di Roma. Il nostro intervento, che si è trasformato poi in un dialogo con i parlamentari presenti, che hanno fatto domande e preso appunti delle nostre richieste più interessanti, è durato più di mezz’ora, è stato seguito con molto interesse ed è spaziato dalla cremazione all’organizzazione dei funerali nei cimiteri che hanno di solito la sola cappella della chiesa cattolica.
Sintetizzando si articola in queste proposte: La cremazione deve essere considerata sullo stesso piano dell’inumazione e della tumulazione, senza complicazioni legislative o burocratiche che la rendano più difficoltosa delle altre due opzioni, come è ora. La dispersione delle ceneri deve essere permessa anche in spazi aperti e lontani dai luoghi abitati (mare, boschi e campagna) come in altri paesi più civili del nostro e più rispettosi delle volontà dei suoi cittadini. Nei cimiteri si dovrebbe destinare un’area coltivata a prato, o giardino, chiamata “Giardino per la dispersione”, senza simboli di una particolare religione o scritte e simboli che caratterizzino una particolare etnìa o cultura.
Questo primo contatto della nostra associazione con il Parlamento è andato molto bene, siamo stati trattati come interlocutori serî e le nostre esigenze sono state considerate meritevoli della massima attenzione. Cercheremo di farci sentire ancora su tutti i temi di nostro specifico interesse, che sono tantissimi in questo Paese clericale. (GV)