È in visita pastorale nel suo vicariato. E, perché no, farà un saltino anche nelle scuole pubbliche, con lo scopo dichiarato di «esortare alla fede e alla vita cristiana» gli studenti. Il programma del vescovo di Padova, in tournée nel vicariato di Teolo all’interno della sua diocesi, è stato pubblicato tempo fa e prevede, senza alcuna ombra di vergogna, un certo numero d’incontri con i bambini e i ragazzi delle scuole pubbliche del territorio. Il tutto in aperto contrasto con leggi, sentenze di tribunali, intese con le confessioni religiose di minoranza e, più semplicemente, con la Costituzione e il principio di laicità dello Stato.
«Per questo, l’UAAR» – spiega il segretario nazionale Giorgio Villella – «ha mandato ai dirigenti scolastici delle scuole interessate una diffida ad asternersi dall’autorizzare gli incontri. E si prepara a denunciare gli stessi dirigenti nel caso in cui il vescovo si presenti davvero agli studenti e svolga davvero il suo compito pastorale tra le mura degli edifici scolastici pubblici». Insieme alle diffide, l’UAAR ha inviato alle scuole coinvolte nella visita pastorale anche una richiesta di accesso agli atti, per avere il nome di chi potrebbe aver autorizzato gli incontri.
L’UAAR ricorda che le cerimonie religiose all’interno degli edifici scolastici sono espressamente vietate dalla legge in seguito alle intese stipulate con le confessioni religiose di minoranza dopo la revisione del Concordato del 1984. «Eppure il vizio di vescovi e parroci di presentarsi alle porte delle scuole pubbliche è duro a morire. Solo la settimana scorsa siamo dovuti intervenire nei confronti di un liceo romano che stava portando gli studenti a un’iniziativa della diocesi di Roma».
L’annuncio della visita pastorale del vescovo di Padova si trova a questa pagina.
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