Era lì per ricordare l’annessione di Roma allo Stato italiano. Ma, invece di parlare dei nostri soldati morti per l’unità del Paese, il consigliere comunale ha dedicato il suo intervento ai mercenari di Papa Pio IX. Così le celebrazioni del XX settembre di quest’anno si sono svolte all’insegna del revisionismo papalino, democratico e antiliberale, fino al completo oblìo della storia del nostro Paese. Ecco la denuncia dell’UAAR.
«Una delegazione della nostra associazione era presente alle commemorazioni» – racconta Raffaele Carcano, segretario dell’UAAR – «Ma si è impedito agli esponenti laici di prendere la parola, contravvenendo alla tradizione». Chi ha parlato, invece, è stato il generale Antonino Torre, delegato del sindaco alla memoria, che ha elencato, uno per uno, i soldati morti dall’altra parte, quella antiitaliana. E non ha fatto menzione all’unità del nostro Paese raggiunta il 20 settembre del 1870 grazie al sacrificio dei nostri bersaglieri. Molti i fischi del pubblico presente, ma a nessuno è stato permesso di parlare.
«A noi sembra che questa destra di governo dimostri ancora una volta di non essere in grado di leggere la storia riconoscendo chi aveva ragione e chi era nel torto» – prosegue Carcano – «Fino a dimenticarsi addirittura dell’Unità di Italia». Va detto, conclude Carcano, «che nessuno degli altri oratori, di centro e di sinistra, si è sentito in dovere di prendere le distanze dal discorso di Torre. E che quest’anno nemmeno il Presidente della Repubblica ha inviato una corona di fiori a Porta Pia».