Voyager: la petizione Uaar innervosisce Giacobbo, che scivola nel falso
La richiesta Uaar di programmi scientifici accurati ha innervosito parecchio Roberto Giacobbo, conduttore di Voyager e vicedirettore di RaiDue. Per difendersi, non ha esitato a ricorrere ad affermazioni false.
La settimana scorsa l’Uaar ha lanciato una petizione online che chiedeva di sostituire Voyager con un “autentico programma di divulgazione scientifica”. La petizione è stata un successo; ha giù raggiunto e superato il numero di firme prefissato e ha aperto un acceso dibattito sulla rete. Sul sito specializzato Tvblog Giacobbo ha replicato sostenendo che “gli ascolti rientrano perfettamente nella media di RaiDue”, e ha negato di aver mai cavalcato la “bufala Maya”.
A smentirlo, tuttavia, c’è un libro da lui stesso scritto e ci sono anche i dati di ascolto, che mostrano come Voyager abbia uno share ancora più basso della già declinante RaiDue. Una circostanza che solleva ulteriori perplessità sulle sua capacità di ricoprire l’incarico di responsabile di RaiDue per la divulgazione. E conferma per contro la necessità, che l’Uaar ribadisce, che i programmi trasmessi siano scientificamente ineccepibili.
“Non è una crociata o una censura nei confronti di Giacobbo”, commenta Raffaele Carcano, segretario Uaar: “purché sia chiaro che la sua è una trasmissione di mero intrattenimento”. Nulla da ridire anche se fosse trasmessa da un’emittente privata. Ma il servizio pubblico è tenuto a ben altri standard, per quanto riguarda la divulgazione. Perché per la scienza devono parlare solo i fatti, gli esperimenti, le ricerche rigorose e falsificabili. E Voyager non è nulla e non può essere nulla di tutto questo.
Il commento completo dell’Uaar