Parigi, 9 Dicembre 2006
«La Repubblica né riconosce, né stipendia, né sovvenziona i culti»
(Articolo 2 della legge del 9 dicembre 1905).
10 miliardi di fondi pubblici stornati a favore della Chiesa cattolica!
10 miliardi rubati ogni anno alla Repubblica laica!
10 dicembre 2005: 12.000 liberi pensatori, laici, sindacalisti, operai militanti, massoni, democratici e repubblicani, nella massima unione, in occasione del centesimo anniversario della legge del 1905 hanno manifestato per le strade di Parigi per esigere la difesa e la promozione della legge di separazione tra lo Stato e le Chiese. Durante il meeting di chiusura della manifestazione hanno deciso di organizzare gli inventari laici per definire lo stato delle violazioni del principio di laicità, che afferma che la religione deve essere strettamente d’ordine privato e che i fondi pubblici devono andare soltanto alla Scuola pubblica.
2006: su iniziativa delle federazioni dipartimentali della “Libre pensée”, i laici e i repubblicani hanno fatto l’inventario dei budget dei Comuni, dei Dipartimenti, delle Regioni e dell’amministrazione per sapere lo stato esatto della situazione anti-laica nel nostro Paese.
9 dicembre 2006: riuniti come Stati Generali di difesa della laicità nell’aula magna della “Borsa del Lavoro” a Parigi, luogo simbolo dell’unione della classe operaia e della democrazia repubblicana, i rappresentanti dei “Liberi Pensatori” e dei laici di tutti i Dipartimenti hanno raccolto i frutti della loro inchiesta. Una constatazione s’impone:
La laicità è sbeffeggiata!
Il risultato delle inchieste laiche è edificante e costernante. Lo Stato versa 8,2 miliardi di euro, i Comuni 530 milioni, i Dipartimenti e le regioni sovvenzionano al livello di 499 milioni d’euro l’insegnamento privato essenzialmente cattolico, per un totale di 9,2 miliardi stornato dai fondi pubblici per finanziare la scuola di pochi contro la Scuola di tutti. Questo rappresenta il budget di più di 200.000 posti (contributi sociali compresi) rubati all’Educazione Nazionale con tutto il budget di funzionamento e d’investimento corrispondente.
Tutti i settori della vita pubblica sono saccheggiati per finanziare le religioni. 242 milioni di euro sono inoltre stornati tramite agevolazioni fiscali a vantaggio dei culti, sovvenzioni alle associazioni delle famiglie, compensi al regime di sicurezza sociale dei Culti. Quasi 100 milioni di euro sono versati indebitamente per lavori di mantenimento non a carico dei dipartimenti, dei comuni e delle regioni. Dappertutto, in Francia, l’alloggio dei 16.000 preti diocesani è finanziato dalle collettività territoriali con un costo stimato di 54 milioni di euro.
Gli statuti speciali clericali dell’Alsazia-Mosella e dei Territori d’Oltre Mare rappresentano una spesa indebita anti-laica di più di 72 milioni d’euro. Più di 2.000 preti sono finanziati con fondi pubblici per insegnare religione nella Scuola pubblica. Ecco quanto prende mensilmente un vescovo in Alsazia: 4.484,57 €. Un prete 2.703,99 €. Un pastore: 3.150 €. Un gran rabbino: 2.916,07 €. E sono migliaia a pesare sui fondi pubblici dello Stato pagati dai cittadini.
La circolare detta della Martinière (1966) autorizza le associazioni di culti ad avere attività commerciali in attivo. La Cattedrale di Nôtre-Dame di Parigi vende in questo modo candele per più di 2 milioni d’euro l’anno senza pagare tutte le tasse dello Stato. Perdita per la finanza pubblica: 660.000 €!
Più di 10 miliardi rubati alla Repubblica laica!
Abbiamo interpellato più volte i ministri del governo (Nicolas Sarkozy e Jean-François Copé – Ministri del bilancio) chiedendo loro di indicarci l’ammontare delle somme mancanti al bilancio dello Stato a causa delle misure d’assistenza fiscali agevolate per i culti religiosi. Non abbiamo mai ricevuto una risposta. Abbiamo in particolare segnalato ai poteri pubblici i metodi della televisione privata cattolica KTO che rilascia ricevute fiscali illegali per ottenere riduzioni d’imposte. Anche in questo caso, non abbiamo ricevuto risposte. Si vuol far credere che i mascalzoni vivano soltanto nelle periferie e non anche nei vescovadi.
Tutti questi dispositivi anti-laici sono stati creati dalla legge di Pétain del 25 dicembre 1942. I nostri cittadini devono sapere che le leggi anti-laiche di Pétain (5/2/1941, 8/4/1942, 25/12/1942) non sono mai state abrogate dopo la Liberazione. Da questo punto di vista, Parigi vive ancora all’epoca di Vichy.
I nostri cittadini devono sapere che l’imposta sui redditi imponibili delle persone fisiche rappresenta la somma di 49 miliardi d’euro ogni anno e che il debito annuale dello stato ammonta a 42 miliardi.
In breve, in Francia si elargisce l’equivalente di più del 20% delle imposte sui redditi e di un quarto del debito annuale alla Chiesa cattolica!
È l’ora della mobilitazione laica!
Il 9 dicembre 2006, insieme alla Federazione Nazionale della “Libre Pensée”, centinaia di delegati dipartimentali di liberi pensatori, laici, sindacalisti, militanti operai, massoni, democratici e repubblicani provenienti da tutto il Paese si sono radunati per organizzare il Libro Bianco delle rimostranze laiche per difendere la Repubblica, una e laica.
Hanno preso la parola, in particolare: Gabriel Gaudy, Segretario generale dell’Unione dipartimentale della CGT-FO di Parigi; Joachim Salamero, Presidente della Federazione nazionale della Libre Pensée; Jean-Michel Ducomte, Presidente della Lega dell’Istruzione; Daniel Morfouace, Gran Maestro Aggiunto del Grande Oriente di Francia; Hubert Raguin, Segretario federale della FNECFP-FO per la CGT – Forza Operaia; Gérard Cambussat, Presidente de Laïcité-Liberté; Philippe Foussier, Presidente del Comitato Laicità Repubblica; Jean-Marc Schiappa, Presidente dell’Istituto di Ricerca e Studi sul Libero Pensiero; Yves-Henri Saulnier, Segretario nazionale del SNETAA-EIL; Étienne Pion, Segretario generale del Movimento Europa e Laicità; Claude Champon, Vice-presidente dell’Unione degli Atei; Roger Lepeix, membro del Comitato Esecutivo dell’IHEU – Unione Internazionale Etico-Umanista; Christian Eyschen, Segretario generale della Libre Pensée.
Il CNAL ha voluto scusarsi per la sua assenza e ha invitato la Libre Pensée ad assistere alle sue riunioni.
Insieme, i 500 delegati hanno deciso:
- di pubblicare il Libro Bianco degli attacchi alla laicità, elencando il risultato degli inventari laici e il resoconto degli Stati generali di difesa della laicità del 9 dicembre 2006, e di diffonderlo all’opinione pubblica;
- di inviare delegazioni al Presidente dell’Assemblea Nazionale e ai Presidenti dei Gruppi parlamentari per depositare le petizioni chiedendo l’abrogazione della legge del 25 dicembre 1942;
- di chiedere a tutti i candidati alle elezioni presidenziali e alle legislative di abrogare le leggi di Pétain;
- di rendere pubblico, in tutti i dipartimenti, il risultato degli inventari laici;
- di far firmare a tutti l’appello del Congresso nazionale della “Libre Pensée”di Lamoura per difendere l’istruzione pubblica, condizione indispensabile per la difesa della democrazia e dell’eguaglianza dei cittadini nei confronti dell’istruzione.
Per la difesa della laicità:
fondi pubblici alla sola Scuola pubblica.
Parigi, 9 dicembre 2006
(Traduzione a cura di Julien Houben, vicepresidente FHE)