di Marco Privato
Se i politici (e i loro parenti propagandatori di teorie varie) non godono della fiducia degli italiani, devo dire che questa sfiducia di base se la meritano proprio tutta!
Così come si è sostenuta la “libertà” di poter inviare i figli o a scuole di Stato o a scuole “private”, ben sapendo che in Italia, statisticamente parlando, non esistono scuole “private”, ma solo “private cattoliche” (per dirottare su strutture confessionali soldi dello Stato), ora si sostiene di «difendere la vita» contro quei cattivoni che potrebbero uccidere il feto per alleviare sofferenze degli uomini!
Il gioco di parole qui è tra vita e vita umana; il feto è assolutamente “vita” (è simile a un’ameba al concepimento e via via sale la scala dell’evoluzione fino al primate alla nascita), ma nessuno si preoccupa di salvare la “vita” se uccide un microbo, un coniglio o simili.
La differenza tra primati e Homo sta nel suo essere “animale culturale”, e la parte di cervello “culturale” si sviluppa solo grazie ai rapporti con gli altri dopo alcune settimane dalla nascita (e lo si sa fin dai famosi esperimenti di Enrico II di molti secoli fa, che osservò con precisione come bimbi alimentati, ma esclusi dai rapporti umani, non sopravvivono).
Altro giochetto di parole è: c’è la libertà di non andare a votare, non andate per far fallire il referendum.
La costituzione ha previsto i referendum supponendo che un gran numero di “aventi diritto” andassero a votare, come accadeva a quei tempi. Ora con sistemi elettorali arcaici (il voto elettronico è realizzabilissimo), le pance piene e quant’altro, la massa standard dei non votanti è del 40%. Per elezioni politiche dove il numero dei votanti non conta (vedi Stati Uniti, votano in pochissimi… e guidano il pianeta!) la cosa non conta.
Per i referendum, dove per la validità c’è il limite del 50%+1 degli “aventi diritto” (non dei “votanti standard”), se coloro che voterebbero “No” non si recassero alle urne (che è differente dall’astenersi, cioè dare un voto nullo), sommando questa massa di renitenti al 40% dei non votanti standard, si fa presto a render nullo un referendum, anche se di quel 40% di non votanti standard forse metà avrebbero votato “No” anch’essi!
Cioè si propaganda come legale è l’“appropriazione indebita” a favore dei “No” del 40% dei voti degli aventi diritto!
Magnifico esempio di rettitudine morale da parte dei politici (e non c’era che da aspettarselo) e da parte dei religiosi (che pretenderebero addirittura di essere i soli ad avere la capacità di insegnare la morale!!).
Che tristezza!
Cordiali saluti