Newsletter UAAR n° 31

(31 luglio 2003)

  1. LO «SBATTEZZO» TORNA NUOVAMENTE ALLA RIBALTA
  2. L’UAAR CONTRO LO STRAPOTERE CATTOLICO NELLA RAI
  3. FLASH: UN MESE DI ATTIVITÀ UAAR
  4. FLASH: UN MESE DI AGGIORNAMENTI SUL SITO

1. LO «SBATTEZZO» TORNA NUOVAMENTE ALLA RIBALTA

Torna ancora una volta all’attenzione dell’opinione pubblica il tema della cancellazione degli effetti civili del battesimo: uno dei cavalli di battaglia dell’UAAR, al quale si deve la possibilità di abbandonare ufficialmente la Chiesa cattolica.

Come si ricorderà (cfr. Newsletter numero 26 del 28 febbraio 2003), il parroco di Fossalta di Piave, costretto dal Garante della privacy a provvedere all’annotazione delle volontà di un socio UAAR, citò in tribunale lo stesso Garante, chiedendo ai giudici del Tribunale di Venezia di annullare il provvedimento (emesso all’inizio di novembre) che lo obbligava a dar corso allo «sbattezzo».

La vicenda è stata raccontata con grande enfasi il 13 luglio scorso dal quotidiano la Repubblica. Ne è nata una discussione, proseguita per alcuni giorni, e ospitata dalla rubrica delle lettere dello stesso quotidiano. La notizia è stata poi ripresa da diversi altri quotidiani, nonché dalla rivista Diario della settimana, sulla quale Luca Fontana ha scritto un articolo intitolato «Carte lustrali. Onore a Gianni C. di Fossalta di Piave». Ha scritto tra l’altro Fontana: «Capisco la battaglia… e ne seguirò presto l’esempio».

L’ampia risonanza ha ovviamente preoccupato la Chiesa cattolica. Sul quotidiano dei vescovi l’Avvenire è così apparso, già il 15 luglio, un commento a firma di Rosso Malpelo (pseudonimo sotto cui si cela un vaticanista RAI) dai toni livorosi, come testimoniato dall’accusa a Gianni C. di essersi «arrabbiato sul serio con la legge, con il Garante della privacy, con i diversi tribunali che ha dovuto scomodare»: fino a prova contraria il Garante gli ha dato ragione proprio in base alla legge e chi ha scomodato il tribunale è stato viceversa il parroco, ritiratosi peraltro in buon ordine vista la mala parata. La foga di attaccare il «disertore» ha però giocato a Rosso Malpelo un brutto scherzo: l’affermazione «in sette colonne neppure una parola per ricordare che i veri “colpevoli” del misfatto furono i genitori dell’eroe» finisce, infatti, per suonare come una critica rabbiosa all’istituto del pedobattesimo.

2. L’UAAR CONTRO LO STRAPOTERE CATTOLICO NELLA RAI

La RAI, forse solo nominalmente, rappresenta ancora lo Stato nel mondo radio-televisivo. E lo Stato è composto da tutti i cittadini, anche da quelli atei e agnostici. Che hanno gli stessi diritti dei cattolici fino a prova contraria. La RAI sembra purtroppo non rendersene conto. Oppure se ne rende conto, ma decide di disinteressarsene nel nome di altri interessi. Sui suoi canali imperversano religiosi e religiose nelle vesti più improbabili (come quelle di opinionisti in mezzo a ballerine nude-look), oppure fiction tratte dalla Bibbia o aventi per protagonisti inverosimili preti detective. La dirigenza viene speso cambiata, ma le cose sembrano solo continuare a peggiorare.

Contro questo stato di cose il Segretario UAAR ha scritto una lettera al Direttore Generale della RAI Flavio Cattaneo e al Consiglio di Amministrazione (Lucia Annunziata, Presidente; Francesco Alberoni, Angelo Maria Petroni, Giorgio Rumi, Marcello Veneziani, consiglieri). Riportiamo qui di seguito il suo contenuto integrale.

    1. Chiedo che la RAI mi mandi copia dell’accordo stipulato con la Chiesa cattolica per il sito www.religionecattolica.rai.it, visto che in questo sito è scritto che il portale è frutto della collaborazione tra Rai.it e l’Ufficio per le comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale Italiana. Chiedo anche copia di tutti gli altri accordi in vigore tra RAI e Chiesa cattolica. Chiedo di essere informato se la RAI ha intenzione di fare altri siti per le altre religioni e per le altre concezioni del mondo.
    2. Chiedo che venga fatto dalla RAI un portale dedicato agli atei, con la collaborazione anche dell’UAAR, e che nel frattempo si metta da subito il link del sito dell’UAAR: www.uaar.it nel portale dove appaiono le notizie sulle religioni. Oppure che nel portale tematico che sarà dedicato alle principali espressioni religiose presenti nel nostro paese sia dato spazio anche all’ateismo, con la nostra collaborazione organica.
    3. Nel Televideo RAI, compaiono, tra le ISTITUZIONI elencate a pagina 400, la CEI e la UCEI; ci è stato riferito che è un servizio a pagamento. Chiedo di essere informato di quanto vengono a costare esattamente alla CEI e all’UCEI queste pagine di Televideo, in modo da valutare se chiedere anche per noi analoghe pagine a disposizione, alle stesse condizioni. Chiedo di essere informato su chi redige queste pagine: la RAI oppure la CEI e l’UCEI?
    4. Chiedo un appuntamento per un incontro personale tra me e dirigenti della RAI per discutere di questi argomenti. Posso venire accompagnato da qualche membro del nostro Comitato di presidenza, per esempio dall’ex ministro per le pari opportunità Laura Balbo e/o dal giurista Emilio Rosini.
  • Sono Giorgio Villella, Segretario nazionale dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti. Con molto piacere ho letto che la presidente della Rai Lucia Annunziata e il Consigliere Giorgio Rumi hanno dichiarato di volersi riferire, come modello per la Rai, alla BBC inglese. Ho vissuto quattro anni a Oxford e posso assicurare che la BBC tratta la religione maggioritaria senza piaggeria e servilismo, alla pari delle altre religioni e dell’ateismo. Nelle notizie ci sono sempre tutti i punti di vista, senza nessuna preferenza; e, quando occorre, nei suoi commenti, la BBC sa essere molto critica anche con la religione maggioritaria, a differenza della RAI.

    Le istituzioni pubbliche devono porre la stessa attenzione alle esigenze, alle ragioni e alle aspettative dei cittadini atei così come le riservano, e in modo quasi esclusivo, ai cittadini credenti. In Italia le persone senza alcuna credenza religiosa sono circa 10 milioni su 57. Ciò si ricava da molti studi, tra cui Il fenomeno religioso oggi, pubblicato dalla Pontificia Università Urbaniana.

    Sul sito della BBC esiste una sezione dedicata all’ateismo. In quel sito, come nelle trasmissioni, trovano posto anche le ragioni opposte a quelle delle Chiese su problematiche come Ethics of War, Euthanasia, Human Cloning, Genetic Engineering, Designer Babies. L’indirizzo della sezione Ateismo nel sito BBC, che invito a visitare, è www.bbc.co.uk/religion/religions/atheism. Invito anche a visitare il sito dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti: www.uaar.it.

    Per capire che la RAI non si comporta, per ora, come la BBC, basta leggere il sito della RAI. Nella pagina «chi siamo» c’è scritto: «Documenti del magistero, notizie, eventi ecclesiali, iniziative di solidarietà arricchiscono il portale grazie alla collaborazione con il sito www.chiesacattolica.it (che è quello ufficiale della CEI). Il sito è il primo passo di un portale tematico che sarà dedicato alle principali espressioni religiose presenti nel nostro paese, per fornire agli utenti di Internet un nuovo spazio multimediale di approfondimento e riflessione. Spazio all’interattività con forum di discussione sui problemi della fede e la morale cattolica animati dai vaticanisti della Rai, conduttori delle rubriche religiose, esperti del mondo ecclesiale».

    Non capisco questa collaborazione tra la CEI, il cui scopo è di presentare acriticamente il punto di vista della Chiesa cattolica, e la RAI il cui scopo non dovrebbe essere quello di fare propaganda a una particolare religione, ma di presentare fatti oggettivi e le opinioni di tutti, atei compresi, anche sulle prese di posizione delle varie Chiese, cattolica compresa.

    È vero che nel Regno Unito gli atei sono circa il 30% e non il 18% come in Italia, ma ignorare completamente gli atei italiani, come fa la RAI, è illogico nonché molto scorretto.

    Poiché nella nostra Costituzione si parla di parità dei diritti di tutti i cittadini e le istituzioni pubbliche sono al servizio di tutti i cittadini, senza distinzione della loro concezione del mondo, religiosa o atea, se nella RAI si da tanto spazio alla religione cattolica, se ne deve concedere di analogo alle altre religioni e all’ateismo. Se si fanno programmi su una religione in collaborazione con la relativa Chiesa, se ne devono fare di analoghi sulle altre religioni e sull’ateismo con la collaborazione di loro rappresentanti.

    Pertanto:

    Cordiali saluti,

    Giorgio Villella, Segretario dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti.

3. FLASH: UN MESE DI ATTIVITÀ UAAR

12/7/2003. La Gazzetta del Mezzogiorno pubblica un articolo dedicato ai simboli religiosi negli edifici pubblici. Fabio Giaffreda, delegato dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti del circolo di Lecce, con una missiva indirizzata al presidente del consiglio comunale del proprio comune di residenza e al prefetto, ha messo in discussione la presenza del crocefisso nell’aula consiliare e nei pubblici uffici. 13/7/2003. «La mia lunga battaglia per essere sbattezzato» è l’articolo di Jenner Meletti pubblicato in prima pagina sul quotidiano la Repubblica, con ampio rimando a pagina 22. Il testo riporta la vicenda di un socio UAAR che ha chiesto di non essere più considerato membro della Chiesa cattolica ed è poi dovuto ricorrere al Garante della Privacy per vedere riconosciuti i proprî diritti. 14/7/2003. Il Circolo di Venezia dell’UAAR è stato presente con un banchetto in campo S.S. Apostoli, sestiere di Cannaregio per festeggiare la distruzione della Bastiglia simbolo dell’assolutismo e dell’arbitrio clerical-monarchico e per ricordare l’approvazione della Dichiarazione dei Diritti dell’uomo e del Cittadino, primo passo storico «Per un’Europa laica, tollerante in cui tutti possano esprimere, in pace, le proprie convinzioni, senza alcun privilegio». 15/7/2003. Con un articolo firmato da Rosso Malpelo (pseudonimo sotto cui si cela un giornalista RAI), in cui si tira in ballo a sproposito anche la politica, il quotidiano dei vescovi italiani Avvenire attacca il socio UAAR, il cui «calvario» per uscire dalla Chiesa cattolica è stato raccontato su la Repubblica. 19/7/2003. Una lettera del Segretario dell’UAAR, Giorgio Villella, concernente il tema della cancellazione degli effetti civili del battesimo, è stata pubblicata oggi sul quotidiano la Repubblica.

4. FLASH: UN MESE DI AGGIORNAMENTI SUL SITO

Aggiornamento (quasi) quotidiano delle Ultimissime (raggiungibili direttamente dalla home page).

Newsletter del 30/6/2003.
Ultimissime di giugno 2003.
L’Ateo numero 2/2003, indice e due articoli.
Aggiornamento scheda «Sbattezzo».
Aggiornamento link.