(7 dicembre 2003)
- IL CONVEGNO LA LAICITÀ INDISPENSABILE
- IL GARANTE DELLA PRIVACY SMENTISCE LE PRETESE DEL VICARIATO DI ROMA
- FLASH: AGGIORNAMENTI SUL SITO DI NOVEMBRE
1. IL CONVEGNO LA LAICITÀ INDISPENSABILE
Il 29 e 30 novembre si è svolto a Roma il Convegno La laicità indispensabile, per l’uguaglianza dei cittadini davanti alle istituzioni, promosso dall’UAAR e dalla FHE/EHF (Federazione Umanista Europea, che unisce le associazioni laiche dei paesi dell’Unione Europea). Le date sono cadute in coincidenza con il vertice di Napoli dei ministri degli affari esteri dei paesi dell’Unione Europea, intenti a cercare un accordo sui punti del trattato costituzionale che sono rimasti in sospeso dopo la fine dei lavori della Convenzione.
Il convegno aveva un obbiettivo duplice, come ha dichiarato in apertura Vera Pegna (vicesegretaria UAAR e vicepresidente della FHE/EHF): «offrire il parere di persone di eccezionale valore scientifico ed etico a chi è chiamato ad adottare la bozza di trattato costituzionale, e far conoscere le attività numerose e varie che si ispirano al principio di laicità e che offrono ai cittadini un’alternativa alla presenza soffocante delle chiese».
In una Sala dei Dioscuri sempre affollata, gli interventi effettuati sono effettivamente stati di altissimo livello. L’interesse che hanno suscitato è confermato dalle tantissime richieste ricevute dall’UAAR di averne copia, al punto che la nostra associazione sta valutando la possibilità di pubblicarli in volume. In questa sede non possiamo che limitarci a citare molto brevemente alcuni contributi.
Georges Liénard, segretario generale EHF/FHE, a proposito della questione del velo ampiamente dibattuta in Francia, ha manifestato la propria contrarietà al progetto di legge governativo contro il chador a scuola: «Il principio di laicità deve essere garante della neutralità del sistema educativo, cosa che non equivale alla neutralità degli studenti: è anzi indispensabile che ogni persona abbia la possibilità di esprimersi e manifestare le proprie convinzioni».
Il discorso di Mario Alighiero Manacorda, dell’Università di Roma “La Sapienza”, ha ripercorso alcuni passaggi storici del rapporto tra Stato e religione, soffermandosi in particolare sull’affermazione del Cristianesimo nel IV secolo, tra l’Editto di tolleranza di Milano e l’Editto di Teodosio.
Piero Bellini, professore emerito di Storia del Diritto Canonico, ha sottolineato come la laicità sia una visione liberale e non dogmatica dell’esperienza etica dell’essere umano, schiusa al confronto con altre forme di conoscenza. Giuseppe Ugo Rescigno, docente di Diritto Costituzionale, ha cercato di rispondere a due domande: «Perché, in Italia, e in quasi tutto il mondo, la vita quotidiana viene per innumerevoli aspetti condizionata da manifestazioni di ordine religioso, e gli atei o comunque i non credenti, che pure sono molti, non sono visibili? Quale che sia la ragione di questo fatto, questo fatto è un bene o un male, o una questione indifferente?».
Il filosofo Henri Pena-Ruiz, docente di Filosofia del Diritto all’Institut d’Études Politiques di Parigi, ha sottolineato come la diffusa convinzione che l’ateismo sia una deviazione rispetto alla norma porti a legislazioni che pongono i non credenti in condizioni di inferiorità rispetto ai credenti.
Il filosofo Anthony C. Grayling, docente di Filosofia del Diritto al Birbeck College - Università di Londra, ha chiuso il proprio intervento sottolineando come sia tempo di collocare la religione nel posto a cui appartiene, ovvero alla sfera privata, lasciando l’ambito pubblico in una condizione di neutralità dove tutti si possano incontrare, senza pregiudizio, come esseri umani uguali.
Al termine della prima giornata di lavori è stato proiettato, nella versione italiana, il Video 2500 anni di pensiero libero prodotto dal Centro di Azione Laica di Bruxelles (Belgio).
Il convegno ha peraltro riscosso un discreto interesse da parte dei media. Sul nostro sito sono riportati alcuni estratti dalla stampa, alla pagina www.uaar.it/documenti/webmagazine/rs08.html.
2. IL GARANTE DELLA PRIVACY SMENTISCE LE PRETESE DEL VICARIATO DI ROMA
Ritorniamo ancora una volta sulla questione della cancellazione degli effetti civili del battesimo. Come noto, diversi parroci hanno dovuto provvedere alla stessa in seguito a ricorsi individuali promossi dall’UAAR presso il Garante della Privacy, nei pochi casi in cui questi parroci non provvedevano di propria iniziativa.
Una situazione particolare si stava tuttavia verificando a Roma: il Vicariato, infatti, accentrava tutte le richieste pervenute alle parrocchie, contattando il richiedente e invitandolo a presentarsi per un colloquio.
Ovviamente gran parte delle persone contattate non accettava e, pur con estrema lentezza, il Vicariato stesso provvedeva in seguito all’annotazione delle volontà del cittadino non più cattolico.
L’anomalia di questa prassi è stata comunque sottoposta all’attenzione del Garante della Privacy, che ha provveduto a definire come “non necessario” presentarsi presso gli uffici del Vicariato: «L’ufficio giuridico del Vicariato, invitato dal Garante a soddisfare la richiesta, si è attivato al riguardo rappresentando peraltro l’esigenza di accertare meglio la “certa, libera e personale” volontà dell’interessato alla modifica dei dati che lo riguardano. A tal fine, aveva ipotizzato che fosse anche necessario che il richiedente si presentasse presso i suoi competenti uffici per dimostrare e controfirmare la richiesta in modo inequivoco».
Essendo la richiesta del ricorrente già «debitamente sottoscritta e accompagnata da copia di un documento personale nel rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari», il Garante ha quindi accettato il ricorso. Il pronunciamento è tanto più importante, in quanto la Curia diocesana di Roma fa capo direttamente al papa, il cui Vicario è il cardinale Camillo Ruini, presidente della Conferenza Episcopale Italiana.
3. FLASH: DUE MESI DI AGGIORNAMENTI SUL SITO
Aggiornamento quotidiano delle Ultimissime (raggiungibili direttamente dalla home page).
Newsletter del 31/10/2003.
Ultimissime di ottobre 2003.
Scrocifiggiamo l’Italia: Ricorso di una socia UAAR per la rimozione di un crocifisso ad Abano (PD). Memoria conclusiva.
Scrocifiggiamo l’Italia: Ricorso di una socia UAAR per la rimozione di un crocifisso ad Abano (PD). Memoria di replica.
Scrocifiggiamo l’Italia: Ordinanza di rimozione del crocifisso a Ofena.
Webmagazine: Presentazione del convegno La laicità indispensabile.
Diamo i libri: Recensione di Zichicche.
Webmagazine: Sempre in Croce!, poesia inviata dal Censore.
Webmagazine: Stato confessionale o laico, di Bruno Paolillo.
Webmagazine: L’informazione distorta, di Giulio Marino.
Controinformazione sulla religione: aggiornamento scheda «Statistiche e sondaggi sulla religiosità».
Cultura: Nuova sezione «Diamo le battute».
Aggiornamento link.