(31 ottobre 2005)
- LA SCANDALOSA ESENZIONE ICI REGALATA ALLA CHIESA CATTOLICA;
- NUOVI PROGRAMMI, MA L’ORA DI RELIGIONE RIMANE SEMPRE LA STESSA;
- FLASH: UN MESE DI ATTIVITÀ UAAR;
- FLASH: UN MESE DI AGGIORNAMENTI SUL SITO.
1. LA SCANDALOSA ESENZIONE ICI REGALATA ALLA CHIESA CATTOLICA
Mentre scriviamo, non sappiamo ancora se alla Chiesa cattolica verrà effettivamente concessa anche l’esenzione dal pagamento dell’ICI per tutti gli immobili di sua proprietà: anche a quelli destinati a un uso commerciale. Il provvedimento era stato ritirato in un primo momento, di fronte alle reazioni negative sollevatisi da più parti, ed è stato poi ripresentato e approvato dalla commissione Finanze del Senato. Con questa seconda versione si è tentato di rendere un po’ meno impresentabile il provvedimento, allargando l’esenzione alle associazioni no profit e alle confessioni religiose sottoscrittrici di un’Intesa con lo Stato (non ne beneficerebbero, quindi, né i musulmani, né i buddhisti, né i Testimoni di Geova). Il governo non è al momento nemmeno riuscito a quantificare a quanto ammonti il mancato incasso. Il provvedimento sarebbe retroattivo: per il solo comune di Roma si prevede un ammanco nelle casse municipali pari a circa 300 milioni.
L’UAAR si unisce ovviamente alle critiche per questo ennesimo regalo a una Chiesa sempre più ricca. Un appello al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi è stato lanciato dalla “Consulta per la Libertà di Pensiero e la Laicità delle Istituzioni” di Roma, di cui anche l’UAAR fa parte. Per maggiori dettagli sulle modalità di adesione, si veda la nota pubblicata tra le Ultimissime del 29 ottobre.
Nel frattempo, è stata avanzata la proposta di creare nuove agevolazioni destinate alle scuole materne e agli asili privati, per la gran parte di proprietà cattolica. Provvedimenti del genere appaiano tanto più stonati, in quanto contenuti all’interno di una legge finanziaria che prevede tagli (spesso indiscriminati) in ogni settore.
2. NUOVI PROGRAMMI, MA L’ORA DI RELIGIONE RIMANE SEMPRE LA STESSA
Il 13 ottobre il ministro dell’Istruzione, Letizia Moratti, e il presidente della Conferenza episcopale italiana (CEI), cardinale Camillo Ruini, hanno firmato un “Accordo sugli obiettivi specifici di apprendimento della religione cattolica nella scuola secondaria di secondo grado”. L’atto segue la ratifica di quello del 2003 relativo alla scuola dell’infanzia e quella primaria. L’UAAR ha emesso un comunicato stampa a commento della notizia, comunicato che viene qui riportato integralmente.
Forse in Italia non c’è più una Religione ufficiale, cosa che sarebbe in contrasto con la Costituzione, ma evidentemente esiste una confessione di Stato che permette alla controriforma in atto di minare ancor più la nostra democrazia.
Non basta che l’insegnamento dell’IRC sia un mostro logico, un optional obbligatorio, di cui ci si può solo “non avvalere” perdendo però un “appoggino” agli scrutini in quanto gli IdR delle medie e delle superiori hanno il privilegio di partecipare alle valutazioni periodiche e finali, ma soprattutto l’IRC contribuisce alla valutazione del candidato e può incidere, come una vera e propria “ora alternativa”, sul credito scolastico (O.M.128, artt.3 e 25), privilegio perso dai “non avvalentesi” che non frequentano.
Non basta neppure che l’intera comunità si accolli le spese dell’orientamento delle coscienze come accade in ogni regime statalista e totalitario. No, il ministro Moratti, dopo aver prevaricato i diritti dei legittimi aspiranti che hanno superato regolari concorsi per l’insegnamento nella scuola pubblica, ora si preoccupa che i suoi privilegiati, protetti e prescelti dalle curie, siano anche in grado di insegnare! Infatti «dopo aver sottratto alla precarietà gli insegnanti di religione» - ha concluso Moratti - «ci attendono nuovi impegni per la valutazione e la formazione in servizio di questi insegnanti e per la revisione, alla luce della riforma degli ordinamenti e dell’intesa tra autorità scolastica e Cei, per quel che riguarda i titoli di studio necessari a insegnare questa materia nelle scuole pubbliche».
È una confessione in piena regola sull’incompetenza dei nuovi assunti e tanto più paradossale in quanto, sempre parole della Moratti, «la cultura nel nostro Paese è profondamente intrisa di significati e simboli religiosi, escludendo i quali sarebbe incomprensibile gran parte del nostro patrimonio letterario, artistico e filosofico».
Già, perché gli insegnanti di lettere, storia dell’arte e di filosofia oggi in servizio non sono all’altezza dell’incompetenza dei privilegiati neoassunti. O magari non sono ricattabili e licenziabili come avviene per i prescelti curiali.
È vergognoso che uno Stato nato laico e retto da una Costituzione laica venga derubricato a teocrazia con la complicità più o meno occulta di chi si occupa della cosa pubblica.
Ma contro questi rigurgiti controriformisti l’UAAR non può che farsi portavoce presso tutti i cittadini laici denunciando i continui soprusi e privilegi che inquinano quanto rimane della nostra democrazia. Quali altre bassezze clericali dovremo ancora attenderci di qui alla fine della legislatura?
Nel frattempo, dopo i 9.229 insegnanti di religione immessi in ruolo lo scorso mese di agosto, è quasi pronto il provvedimento (retroattivo) per l’assunzione di altri 3.077 docenti di religione cattolica. L’ultima trance, anch’essa di 3.077 posti, sarà assunta con decorrenza primo settembre 2006.
3. FLASH: UN MESE DI ATTIVITÀ UAAR
Comitato di presidenza. Il prof. Dànilo Mainardi, illustre etologo, professore ordinario di Ecologia comportamentale nell’Università “Ca’ Foscari” di Venezia, è entrato a far parte della Presidenza UAAR insieme a Laura Balbo, Margherita Hack, Piergiorgio Odifreddi, Pietro Omodeo, Floriano Papi, Valerio Pocar, Emilio Rosini, Sergio Staino. Un suo profilo è stato pubblicato tra le Ultimissime del 21 ottobre 2005.
QUOTIDIANI. La Stampa ha pubblicato il 3 ottobre un articolo di Flavia Amabile sulle «migliaia di italiani che, negli ultimi sette mesi», hanno scaricato dal nostro sito il modulo per “sbattezzarsi”. L’articolo conteneva una dichiarazione del segretario nazionale UAAR, Giorgio Villella, e ricordava il notevole aumento di iscritti della nostra associazione avvenuto quest’anno. Liberazione ha dedicato all’UAAR un articolo pubblicato il 29 ottobre, a firma Maria Rosa Calderoni, dal titolo Atei di tutto il mondo unitevi.
BERGAMO. Il 30 settembre, presso la sala del Mutuo Soccorso, in via Zambonate 33, si è svolta la prima conferenza del Circolo UAAR di Bergamo, recentemente costituitosi. Era presente il segretario nazionale UAAR, Giorgio Villella.
CORI (LT). Venerdì 28 ottobre, presso il centro congressi “Ponte della Catena”, gli iscritti UAAR di Cori hanno organizzato un convegno nel corso del quale sono stati presentati i libri dello scrittore Mario Guarino, in particolare quello su San Pio, dal titolo Santo impostore. Controstoria di Padre Pio. Al termine del convegno una cena e la “festa dello sbattezzo”.
COSENZA. Una conferenza di Margherita Hack, sul tema Il Cosmo, l’Ambiente, la Vita, è stata realizzata grazie al circolo UAAR di Cosenza lo scorso 11 ottobre nel Salone di Rappresentanza del Municipio, con 150 ascoltatori seduti e varie decine in piedi.
PONTE SAN GIOVANNI (PG). Dal 28 al 30 ottobre, presso il CSA “ex Mattatoio”, si è svolta la prima edizione della Sagra Anticlericale Umbra. L’UAAR è stata presente con un banchetto: è intervenuto anche il segretario nazionale, Giorgio Villella.
VARESE. Ancora un nuovo circolo per l’UAAR. Il suo coordinatore è Luciano Di Ienno, raggiungibile per telefono allo 033 242 9284, e per e-mail all’indirizzo varese@uaar.it.
4. FLASH: UN MESE DI AGGIORNAMENTI SUL SITO
- Aggiornamento quotidiano delle Ultimissime.
- Nel corso del mese di ottobre è stata completata la ristrutturazione tecnica del sito.
Il puntuale aggiornamento delle sue varie sezioni è ripreso ieri, con la pubblicazione del libro di Marcello Montagnana, Come scrocifiggere lo Stato. L’UAAR è particolarmente orgogliosa di presentare sul proprio sito, liberamente leggibile e scaricabile, l’opera di un cittadino esemplare che si è battuto, nelle aule giudiziarie del paese, per l’affermazione del supremo principio costituzionale della laicità dello Stato.