1. Perché tutela i diritti civili degli atei e degli agnostici
I cittadini italiani che non appartengono ad alcuna religione sono diversi milioni, e in aumento. Nonostante la loro sia la concezione del mondo più diffusa in Italia dopo quella cattolica, subiscono concrete discriminazioni. L’UAAR assicura da anni, attraverso lo sportello soslaicita@uaar.it, una consulenza giuridica gratuita a tutti i cittadini che le scrivono lamentando una violazione dei principi costituzionali di uguaglianza di tutti i cittadini e di laicità dello Stato. Se se ne ravvede l’opportunità, li assiste anche nelle conseguenti iniziative giuridiche.
2. Perché difende e promuove la laicità dello Stato
La laicità dello Stato è un supremo principio costituzionale che ha sempre trovato difficoltà a essere attuato integralmente. Per di più, negli ultimi tempi, è stato messo seriamente a rischio dal crescere delle ingerenze ecclesiastiche, che sembrano non trovar più alcuna opposizione da parte del mondo politico.
Per difendere e affermare la laicità dello Stato l’UAAR si è fatta promotrice di numerose iniziative legali su diversi argomenti: dalla laicità della scuola ai simboli religiosi negli edifici pubblici, dal diritto al riconoscimento della propria identità non religiosa all’invadenza cattolica in RAI. Tali iniziative sono giunte alla Corte Costituzionale, in Cassazione e alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, e alcune di esse sono già state coronate da successo: grazie all’UAAR è ora possibile sbattezzarsi, è stato riconosciuto il diritto all’attivazione dell’ora alternativa e sembra concretamente possibile rimuovere i crocifissi dagli edifici scolastici.
Questa attività non è comunque soltanto giuridica, l’UAAR promuove diverse campagne di informazione e di sensibilizzazione, dall’Otto per mille agli oneri di urbanizzazione alle confessioni religiose, fino all’ora alternativa.
E l’UAAR non intende affatto fermarsi qui. Vuole che l’Italia diventi finalmente un paese europeo, in cui siano promulgate leggi che depenalizzino il ricorso all’eutanasia, che riconoscano il matrimonio egualitario, che riducano i tempi di attesa per il divorzio saltando l’obbligatoria fase della separazione. Ritiene che sia venuto il tempo che la coscienza civile del nostro paese ponga fine ai cospicui privilegi concessi alle confessioni religiose, primo fra tutti l’otto per mille; che sia data la giusta attenzione, anche economica, alla ricerca scientifica; che si sostituisca l’insegnamento dottrinale della religione cattolica nelle scuole con educazione civica e al pensiero critico, promuovendo un’etica della responsabilità individuale e della convivenza civile.
3. Perché valorizza le concezioni del mondo incredule e razionali
L’UAAR agisce concretamente per la valorizzazione sociale e culturale delle concezioni del mondo non religiose. A questo fine organizza i Darwin Day, assegna il Premio Brian alla mostra del cinema di Venezia e un premio di laurea a studenti meritevoli. Organizza inoltre conferenze e incontri culturali in tutta Italia, e partecipa a manifestazioni laiche di importanza nazionale.
Con il progetto Cerimonie Uniche si impegna a fornire, per chi lo desidera, la possibilità di celebrare gli eventi speciali della propria vita (e quelli dolorosi come la perdita di una persona cara) senza sottostare al condizionamento sociale di tipo religioso.
4. Perché diffonde informazione laica
Per i mezzi di informazione gli atei e gli agnostici non esistono, o sono considerati cittadini con una marcia in meno. E’ ormai banale constatare il dilagare della presenza cattolica sulla stampa e sui canali radiotelevisivi, in particolare quelli pubblici. I cittadini italiani sono bombardati da informazioni a senso unico, e benché sia ovviamente impossibile (almeno per il momento) avere una voce anche solo lontanamente paragonabile come dimensione, l’UAAR ci prova. Con il suo sito internet www.uaar.it, con il blog A ragion veduta, con le recensioni, con informazioni e dossier su tutto quanto riguarda la laicità e la non credenza. La sua rivista, Nessun Dogma - agire laico per un mondo più umano, è il più diffuso e autorevole periodico italiano dedicato alla laicità e alla non credenza. Il suo progetto editoriale, Nessun Dogma - libri per menti libere, affianca la traduzione di classici inediti in Italia a opere che affrontano tematiche scottanti con un impertinente approccio laico–razionalista.
5. Perché è un grande spazio di incontro e confronto
Sovente gli atei e gli agnostici pensano di essere gli unici a non credere in Dio, specialmente quando abitano in provincia. Internet riduce le distanze, e l’UAAR mette loro a disposizione community, commenti e un’area riservata per il confronto interno.
6. Perché dà visibilità ai non credenti
Nessuno come l’UAAR sa quanto atei e agnostici siano tendenzialmente refrattari a sentirsi parte di un gruppo. Tuttavia, nella società dell’immagine la forza del numero è importante, ed è necessario mostrare che i non credenti esistono e sono molto numerosi: più è forte e numerosa l’associazione in cui si riuniscono per tutelare i propri diritti, più sarà facile tutelarli e limitare, se non addirittura impedire, le discriminazioni che subiscono. L’UAAR è chiamata a rappresentare i non credenti sui mass media e negli incontri interculturali. Organizza incontri nazionali come Liberi di non credere, le Giornate dello sbattezzo, il Festival laico umanista, la commemorazione del 150° anniversario della Presa di Roma. Avvia anche in questo caso progetti di informazione e di sensibilizzazione, come lo sbattezzo, la creazione di sale del commiato, le campagna ateobus e Viviamo bene senza D.
7. Perché ha una credibilità istituzionale e internazionale
L’UAAR è l’unica associazione nazionale che rappresenti le ragioni dei cittadini atei e agnostici. È iscritta, con il numero 141, al registro nazionale delle associazioni di promozione sociale, istituito presso il ministero della solidarietà sociale, e questo le consente di essere destinataria delle scelte per il Cinque per Mille È già stata ascoltata in occasione di diverse audizioni parlamentari. È apartitica, e completamente indipendente da partiti o da gruppi di pressione di qualsiasi tipo: ritiene che gli atei e gli agnostici italiani siano persone perfettamente in grado di decidere da soli cosa votare, senza alcuna indicazione di voto. Ma non è apolitica, perché ritiene che soltanto attraverso cambiamenti legislativi sia possibile rendere finalmente, effettivamente laica la nostra Repubblica.
L’impegno dell’UAAR, conscia del clericalismo montante nel nostro paese, non è del resto soltanto italiano. L’UAAR è membro attivo sia di Humanists International (la federazione internazione etico-umanista, che è consulente ufficiale di ONU, UNESCO, UNICEF e Consiglio d’Europa) che della EHF/FHE (la Federazione Umanista Europea, che è interlocutrice ufficiale della Commissione Europea ed è attiva anche all’interno dell’OSCE). L’UAAR opera sia indirettamente (attraverso i suoi rappresentanti nelle due organizzazioni), sia direttamente, con ricorsi e segnalazioni.
Anche per la solidarietà manifesta un impegno internazionale.
8. Perché è radicata sul territorio
Presente in 19 regioni e 58 province, l’UAAR è un’associazione sempre più radicata sul territorio. Ciò le consente sia di essere interlocutrice delle amministrazioni locali, sia di poter amplificare a livello nazionale le discriminazioni e le violazioni del principio di laicità dello Stato attuate localmente confidando sulla scarsa informazione che le circonda. Ma, soprattutto, i circoli e i referenti territoriali UAAR svolgono un’attività culturale, informativa e di sensibilizzazione ormai imprescindibile, oltre a costituire un’ulteriore spazio di confronto e discussione.
9. Perché è in crescita
Nel 1998 Avvenire pubblicò un articolo dal titolo Gli ultimi atei, con cui prendeva in giro la scarsità di soci UAAR, allora 176 (“meno dei panda in Cina”). Dodici anni dopo, il numero dei soci si è moltiplicato ventiquattro volte, le province in cui esiste una presenza organizzata UAAR sono aumentate da 8 a 58 e gli accessi ai suoi canali informativi sono letteralmente esplosi.
10. Perché vuol cambiare la società italiana
L’UAAR ritiene che sia ancora possibile fermare il declino dell’Italia e che si possa costruire, insieme, una società che consenta a tutti i cittadini di essere realmente se stessi, convivendo pacificamente in un paese contraddistinto da un reale pluralismo e dal rispetto reciproco delle scelte individuali.
Esistono tuttavia almeno altre mille buone ragioni per iscriversi all’UAAR: anzi, forse ogni suo socio te ne saprà indicare un’altra!
Lamentarsi non serve: o si subisce o si agisce.
Perché l’Italia diventi un paese veramente laico, civile e plurale è necessario il sostegno di tutti coloro che condividono questa prospettiva. Se questa è anche la tua opinione, unendoti alle migliaia di soci UAAR farai la scelta giusta. La tua iscrizione sarà un piccolo, ma importante contributo per realizzare questo fondamentale obbiettivo.