BREVE STORIA DELLA CREMAZIONE
LE LEGGI SULLA CREMAZIONE 1987/1990
UNA NUOVA LEGGE (2001)
I VANTAGGI DELLA CREMAZIONE
COME FARE
PERCORSI D’APPROFONDIMENTO
BREVE STORIA DELLA CREMAZIONE
La cremazione è un rito di antichissima tradizione: in Asia questa consuetudine si è mantenuta pressoché inalterata da millenni (si pensi all’India, per esempio).
Anche in Europa, presso i Greci e i Romani, esisteva l’usanza di cremare le persone: l’importanza del rito faceva sì che fosse riservata alle persone più nobili e famose.
L’ascesa del cristianesimo, e poi dell’islamismo, ne fecero decadere la pratica a favore della sepoltura. Solo negli ultimi secoli si è tornati a parlare di cremazione nel mondo occidentale: nel 1822 il corpo del poeta Shelley fu bruciato sulla spiaggia di Viareggio. Fu il primo atto di una lunga battaglia che, con la nascita delle prime società per la cremazione, portò a un progressivo incremento del numero dei suoi sostenitori.
Nel 1963 anche la Chiesa cattolica ha abolito il divieto di farsi cremare per i propri fedeli, precedentemente colpito da scomunica. Tuttavia, il Codice di Diritto Canonico sostiene ancora, al canone 1176, che «la Chiesa raccomanda vivamente che si conservi la pia consuetudine di seppellire i corpi dei defunti; tuttavia non proibisce la cremazione, a meno che questa non sia stata scelta per ragioni contrarie alla dottrina cristiana».
Oggi la cremazione è la scelta di centinaia di milioni di persone in tutto il mondo.
In Italia, essa è praticata solamente nell’8% dei casi. Il ritardo è dovuto soprattutto all’assenza di strutture attrezzate, presenti in una quarantina di province soltanto. Ma qualcosa sta cambiando, tanto che a Milano le cremazioni hanno addirittura superato le sepolture.
LE LEGGI SULLA CREMAZIONE 1987/1990
Negli ultimi decenni la spinta a emanare normative a favore sulla cremazione si è fatta sempre più decisa, anche in Italia. Importanti, in tal senso, sono state alcune leggi promulgate tra il 1987 e il 1990.
Tali leggi non consentivano ancora, però, la dispersione delle ceneri, che dovevano invece essere conservate all’interno del cinerario comune.
UNA NUOVA LEGGE (2001)
L’inadeguatezza della legge, soprattutto in merito alla dispersione delle ceneri, ha spinto il Parlamento italiano a discutere di un suo aggiornamento nel corso della XIII legislatura.
Sulla materia una delegazione della nostra associazione era stata ascoltata il 22 giugno 2000 dalla Commissioni Affari Sociali della Camera (relazione sull’audizione).
Finalmente, poco prima che il parlamento venisse sciolto, nel marzo 2001 la nuova legge ha visto la luce.
La principale novità del testo è data dal venir meno del divieto di dispersione delle ceneri. É caduto conseguentemente l’obbligo di conservazione nei cimiteri, per cui le ceneri sono consegnate direttamente ai familiari.
La dispersione può essere effettuata in spazi aperti (mare, bosco, montagna, campagna…), in aree private, oppure in spazi riservati all’interno dei cimiteri: non potrà avvenire all’interno dei centri urbani. E’ anche possibile conservare l’urna in casa, purché vi sia riportato il nome del defunto.
La legge dà anche indicazioni alle amministrazioni locali per la costruzione di crematori, e istituisce il divieto di trarre lucro dalla dispersione delle ceneri.
Peraltro, la nuova legge attribuiva al Ministro della sanità, sentiti il Ministro dell’interno e il Ministro della giustizia, il compito di provvedere alla modifica del regolamento di polizia mortuaria, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 10 settembre 1990, n. 285, allo scopo di disciplinare proprio la dispersione delle ceneri. I governi succeditisi da allora non hanno fatto quasi nulla per ottemperare a quanto richiesto dalla legge.
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della salute, Sirchia, nella riunione del 19 giugno 2003 decise finalmente di presentare un disegno di legge per la disciplina delle attività in materia funeraria, che regolamentava anche la dispersione delle ceneri. In seguito, il testo è stato presentato in Parlamento per la discussione. Nel febbraio 2005 la Camera approvò il progetto, tuttavia mai ratificato dal Senato in quanto intervenne la fine della legislatura. Da allora nessuna sostanziale novità è intervenuta.
La Regione Lombardia ha nel frattempo approvato la sua legge n. 22/2003 sui problemi cimiteriali, così pure hanno provveduto a legiferare Regioni come la Toscana, l’Emilia Romagna, la Liguria e altre ancora.
Dal 14 febbraio 2004 in Lombardia è possibile disperdere le ceneri in natura oppure affidarle a qualche parente per la conservazione al proprio domicilio. L’esempio è stato seguito da alcune regioni, rendendo le diverse normative regionali sempre più dissimili l’una dall’altra: una situazione che non favorisce certo la diffusione del fenomeno.
Nel frattempo, l’On. Biondi (FI) ha presentato una proposta di legge volta a far gestire i crematori anche a enti morali che operano senza fini di lucro.
I VANTAGGI DELLA CREMAZIONE
Gli odierni cimiteri sono gigantesche e ingombranti strutture, troppo spesso situate all’interno dei paesi e delle città di cui, un tempo, costituivano l’estrema periferia.
La cremazione è invece una pratica igienica ed ecologica che permette di ridurre considerevolmente gli spazi e i costi destinati ai defunti.
Scegliere la cremazione significa contribuire a creare condizioni di vita migliori per chi rimane, evitando nel contempo lo squallore del disfacimento del proprio corpo.
COME FARE
- Iscriversi a una società per la cremazione che curerà l’esecuzione delle volontà dell’iscritto e la farà valere anche in caso di familiari dissenzienti.
- Le Società per la Cremazione provvedono all’espletamento di tutta la parte burocratica e assistono i congiunti. Le SOCREM raccolgono e gestiscono le volontà dei soci di disperdere in natura o di affidare a terzi la conservazione delle proprie ceneri. Sono Società che da oltre un secolo svolgono propaganda e promuovono la scelta crematoria fra i cittadini.
- L’associazione I.DI.CEN (Istituto dispersione ceneri e cremazione) nasce con nel 2001 con lo scopo di tutelare le volontà dei cremazionisti, ma in modo più specifico per tutelare le volontà (che deve essere formulata per iscritto) di disperdere le proprie ceneri in natura. L’associazione ha ottenuto il riconoscimento giuridico per poter far riconoscere le volontà dei propri iscritti in tutti i comuni italiani.
- Segnaliamo infine l’ICREM (Istituto della cremazione e dispersione ceneri) che organizza cerimonie per la dispersione delle ceneri in natura.
PERCORSI D’APPROFONDIMENTO
- Una battaglia laica. Un secolo di storia della Federazione italiana per la cremazione, di Marco Novarino e Luca Prestia (Fondazione Fabretti Onlus, 2006)
- Una morte irriverente. La Società di Cremazione e l’anticlericalismo a Livorno, di Catia Sonetti (il Mulino 2007);
- La morte laica. Storia della cremazione in Italia, 1880-1920, Volume 1, a cura di Fulvio Conti, Anna Maria Isastia, Fiorenza Tarozzi (Paravia Scriptorium, 1998);
- La morte laica. Storia della cremazione in Italia. 1880-1920, Volume 2, a cura di Augusto Comba, Emma Mana, Serenella Nonnis Vigilante (Paravia Scriptorium, 1998);
- Uomini in cenere. La cremazione dalla preistoria a oggi, di Cesare Capone (Editori Riuniti 2004)
Ultimo aggiornamento: 13 febbraio 2015